Avete idea di quanti libri si possano leggere dai 5 ai 31 anni? No? Nemmeno io, perché non li ho mai contati.
A casa mia si comprano libri ogni settimana dai dieci ai venti.
E sapete quanti pessimi romanzi ho letto ultimamente? Beh praticamente tutti. Oramai, infatti, leggo solo saggi.
Ma ci sono dei però. Però numero uno. Sarò anche stronza nel nome, ma sono buona di fatto. E soprattutto, come dice mia madre, ho soldi da buttare.
Quindi quando vedo che qualche blogger si lancia in questo mondo della carta stampata, io rispondo con l'unica carta che so usare, ossia la carta di credito. E compro il libro. Perché tutti vanno incoraggiati.
Però numero due. Quando spendo i soldi per qualcosa, dopo diventa automaticamente mio diritto fare di quel qualcosa l'utilizzo che preferisco.
E soprattutto ho tutto il diritto di parlarne male. E se non volevi una recensione del tuo libro, figlia mia, non lo scrivevi. E se qualcuno parla male del tuo libro non è che ti odia, perché in fondo chi cazzo ti conosce. Semplicemente parla male del tuo libro. E' lineare.
Sarò acida. Perché sono in piena PMS. Che nel mio caso significa Pre Match Syndrome: stasera c'è la Champions League.
Premessa. Leggo i blog di queste blogger. Sempre. Aggiornamento dopo aggiornamento. Non commento mai, ma leggo sempre. E quindi è lecito avere delle aspettative e soprattutto è impossibile leggere il libro estrapolandolo dal contesto.
101 modi per far soffrire gli uomini di Daniela Farnese (Blog) Mi aspettavo di sorridere leggendo il libro. E invece no. Nemmeno una volta. Mi aspettavo ironia, leggerezza e un pizzico di autocritica o critica al comportamento tipico delle donne con gli uomini. Niente di tutto questo. So solo che di questi 101 modi non ne ho mai usato nessuno. Sarà per questo che ho sempre avuto uomini intorno?
Via Chanel n°5 di Daniela Farnese Le seconde opportunità non si negano a nessuno. E stavolta quasi ci siamo. Quasi. La storia è piacevolissima, ma sa di già letto, riletto, straletto. Quello che manca è l'originalità, a partire dal profumo, ma viene compensata dal fatto che credo che il libro sia in parte autobiografico: non è colpa dell'autrice se ha la vita stereotipata, in fondo.
Tacco 12 di Veronica Benini (Blog) Un libro per le donne povere dentro. Che vogliono essere graziose fuori. Ok, ci sta. E' il modo in cui è scritto che è tremendo. Se mia madre sapesse che ho letto un libro in cui compare la parola sexytudine mi cancellerebbe dallo stato di famiglia. Soprattutto perché ieri ho letto l'anteprima e volevo fermarmi lì. Ma non è da me giudicare un libro senza essere andata fino in fondo. Avrei fatto meglio se mi fossi fermata al primo über-qualcosa. überfigherrima? Machedavvero? (cit.)
E a proposito...
Quello che le mamme non dicono di Chiara Cecilia Santamaria (Blog) Fa ridere e riflettere. La vita che cambia in modo improvviso, dover fare i conti con il non essere pronti. Avevo letto il blog, tutto, e questo libro è stato, comunque, una piacevole scoperta, nonostante il fatto che riprenda per la maggior parte argomenti e situazioni già discussi sul web. Leggetelo. Punto.
Se non conoscete Dania e Spora, vi invito a leggere questi post. Che sono scritti con parole semplice e che mi hanno fatto scendere una lacrima.
E, Dania e Spora, se passate da qui, rileggeteli anche voi.
I cordiali di Dania Nunca más di Spora