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I libri dello yoga

Da Charlottedi

Quali sono i testi di riferimento per lo yoga e le sue pratiche? In antichità gli insegnamenti erano trasmessi solo per via orale. Soltanto "recentemente" in particolare in epoca medievale, sono stati composti i primi testi scritti. Prevalentemente si tratta di narrazioni epiche e di aforismi corredati da commentari. I libri dello yoga
 Il più antico sono gli Upanisad, la parte finale dei libri Veda che si interrogano sull’origine dell’universo, qual’è il nostro posto nell’universo, quali sono i limiti dell’uomo e su qual è il motivo della triste condizione umana. I Veda contengono un'altra parte importante per lo yoga, il Bhagavatam in cui per la prima volta è accennato il concetto di Bhakti: devozione.
Segue il Ramayama che narra le gesta e gli insegnamenti di Sri Rama, la VII incarnazione di Visnu.
Mahabharata: è il libro che narra la guerra tra Pandavas e Kavravas e gli insegnamenti di Sri Krisna (VIII incarnazione di Visnu). La parte centrale di questo libro è costituita dalla Bhagavdgita (letteralmente il Canto del Beato). Questa parte descrive la storia dell’umanità e di ciascuno di noi: il grande kuruksheta (il campo di battaglia), è metafora dell’epoca in cui viviamo e forza motrice per il nostro desiderio di cambiamento.
Yogasutra, aforismi scritti da Patanjali tra il dodicesimo e il tredicesimo secolo, è il principale testo sullo yoga benché non parli affatto di asana, limitandosi a dire che “la posizione deve essere stabile e comoda". Le asana per Patanjali sono date per acquisite, il testo infatti focalizza du attenzione, meditazione e samhadi (lo stato di  unione con il Brahman).
Hatha-yoga-pradipika, di Svatmarama,discepolo di Gorakhnathun.E' un trattato in quattro capitoli che analizza asana, pranayama, mudra, cackra, krya e samadhi.
Gheranda-samhita, la raccolta di Gheranda e del discepolo Chandakapali (sedicesimo secolo circa) descrive il percorso dello yogin verso la riunione con il sè e le pratiche per arrivarci: satkarman (le sei azioni di purificazione), gli asana, i mudra, pratiahara (la ritrazione dei sensi),pranayama, dhiana (la concentrazione), samadhi (l’estasi).
Ultimo in ordine cronologico ma per questo non meno importante è lo Sivasamhita, il "compendio di Siva" opera anonima del diciottesimo secolo: è il testo più completo riguardante l'hatha yoga e contiene un'attenta analisi delle varie correnti filosofiche. e' in questo libro che si dice che chiunque può praticare yoga  e trarne benefici.
Ovviamente l'elenco non termina qui!


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