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I librogame e HPL

Creato il 20 agosto 2010 da Mcnab75
I librogame e HPL

C'è ancora chi, nella sua infinita supponenza, ritiene i Librogame come narrativa di serie B, ancor meno valida dei romanzi Young Adult di cui abbiamo parlato qualche settimana fa. In genere si tratta di quei sapientoni che si fanno belli citando i grandi classici, come se tutto il resto appartenesse a una feccia sottoculturata non degna di essere presa in considerazione.

Per fortuna io appartengo a tutt'altra categoria. Anche a distanza di anni (decenni, oramai) riconosco il giusto tributo a quelle passioni giovanili che, in un modo o nell'altro, mi hanno formato tanto quanto I promessi sposi, I Malavoglia, più i vari Dickens, Joyce e via dicendo (l'elenco sarebbe lunghissimo).

 

Dunque, dicevamo: i Librogame.

C'è una miniserie in particolare di cui vi voglio parlare. È composta da soli due numeri, e questo è un peccato, perché il potenziale era tanto. Si tratta di Oltre l'incubo, di Ian e Clive Bailey. È un dittico composta da Il regno dell'ombra e Il vortice del tempo, datati 1987. Col senno di poi li possiamo definire gli unici, veri Librogame horror al 100% mai arrivati in Italia.

Leggendoli da ragazzini certe sfumature sfuggono, ma prima o poi le si ripiglia. Il regno dell'ombra è un libro di chiarissima ispirazione lovecraftiana, mentre Il vortice del tempo riprende le atmosfere alla Indiana Jones ma in termini orrorifici, senza sfumature ironiche o espedienti ammazza-tensione.

 

Nel primo capitolo il protagonista viene chiamato a indagare su dei misteriosi avvenimenti in una oscura e isolata valle del Galles, dove la gente scompare, salvo poi ricomparire “cambiata”, e dove si sussurra di orribili mostri fuorisciti dalle locali miniere di Quarry Valley. Il pericolo di impazzire è tanto insidioso quanto quello di morire. Basta una decisione sbagliata per trovarsi intrappolati nei budelli sotterranei della miniera, alla mercé di orrende creature provenienti da una dimensione parallela.

 

Ne Il vortice del tempo lo scenario cambia: il protagonista non si trova più nel limitato spazio del paesino gallese, bensì viene proiettato in un viaggio in mezza Europa, alla ricerca del pericoloso barone Ausbach, seguace dei poteri oscuri e stregone votato ad antichissime divinità che anelano di tornare sul nostro mondo.

Dopo un'avventura piena d'atmosfera nel British Museum, verremo sballottati su uno Zeppelin minacciato da una subdola creatura, e quindi nel castello di Ausbach, trasformato in un punto di contatto tra il nostro mondo e quello demoniaco da cui il barone trae potere.

 

Due avventure diverse tra loro, che difettano semmai di un background omogeneo e approfondito, ma in grado di regalare suggestioni e momenti di puro divertimento a chi ama un certo genere d'ambientazioni.

Ha senso parlarne oggi, dove videogiochi iperealistici sono in grado di ricreare visivamente certe suggestioni che il buon HPL tentava di descrivere su carta, mettendoci tutto il suo innato talento? Forse no, non ha senso farlo. Eppure io un tentativo lo farei, se fossi in voi. Recuperatevi in qualche modo questi due libri, e vedete un po' se siete in grado di goderveli anche adesso che siete grandicelli.

I librogame e HPL

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