I love radio rock ( 2009 )

Creato il 19 ottobre 2013 da Bradipo
Londra 1966 : alla radio la BBC trasmette per volontà del governo solo musica classica dedicando alla musica più moderna solo 45 minuti  al giorno.E' il momento in cui si afferma Radio Rock, un'emittente radiofonica clandestina che trasmette da una nave dispersa da qualche parte nel mare del Nord. Il governo cerca di metterle i bastoni tra le ruote in tutte le maniere ma da solo il via al fenomeno sempre più dirompenti delle radio pirata.A bordo della nave intanto si celebra la nuova stagione del rock anche perchè i dj sono costretti praticamente a una convivenza forzata e in qualche modo il tempo tra una trasmissione e l'altra dovrà pure trascorrere...
I love radio rock è la storia di una nave al largo formato radio pirata. Una nave rosso ruggine, forse più arrugginita che rossa, a prima vista non tanto solida ma piena di vita.
Unica missione diffondere il verbo del pop e del rock nell'uggiosa terra d'Albione. Terra in cui la BBC trasmette meno di 45 minuti al giorno di rock e pop. Di qui a metà anni 60 il fenomeno delle radio pirata che trasmettono rock e pop 24 ore al giorno, tutti i giorni.
L'opera di Curtis si può guardare da diverse prospettive: può essere vista come un inno all'amicizia, alla complicità, un inno alla libertà d'espressione rappresentata dalla musica pop e rock in questo caso, può essere catalogata come una tenera operazione nostalgia per parlare di un fenomeno poco conosciuto per noi continentali oppure può essere considerata una furba compilation di brani che sembrano non essere invecchiati per niente, oggi come allora ci regalano ancora la loro debordante bellezza.
O forse è un po'tutte queste cose insieme... questo non è un film solo adatto a nostalgici del rock ormai dalla parte sbagliata degli anta che cercano di rinverdire il ricordo dei loro anni più luminosi, non è adatto solo a chi è abituato a pizzicare l'aria imbracciando una chitarra immaginaria o a chi impugna bacchette invisibili con cui percuote un rullante che non c'è, o a chi canta impugnando un microfono inesistente. Non è solo per loro. E'qualcosa in più. 
E'una pellicola che parla di musica e di filosofia di vita ricordando bene che nel rock non c'è nulla di intellettuale , è una musica che parte dal basso, dal volgo, che colpisce più le viscere che la testa, il quattro quarti nella sua assurda semplicità è un tempo che può essere flesso quasi a piacimento,  le sette note sembrano ben poca cosa eppure frastagliate a dovere riescono a essere colonna sonora fondamentale per milioni di fans sparsi per tutto il globo.
E non si può nascondere una certa furbizia nella confezione, una ricerca della semplicità a tutti i costi, dello snodo narrativo semplice che cerca di piacere a più persone possibili, dei buoni sentimenti a tutti i costi dimostrando con uno stile da cartolina natalizia che anche se per la legge sono dei loschi fuorilegge sulla nave di Radio Rock ci sono le persone più buone del mondo.

Però pur con tutti questi limiti, pur essendo ben visibile la volontà di alleggerire il film da possibili seconde letture il film a mio modesto parere è assolutamente vincente,un cocktail irresistibile di musica ,di cinema ,di radio, di sesso e di fottuto rock and roll.E gli attori che si sono prestati all'opera sono eccellenti:Bill Nighy continua a cesellare personaggi adorabilmente animati da una ventata di follia (vedi il cantante degli Strange fruit nel seminale Still Crazy),Nick Frost attore mito, pingue eppure con insospettato successo tra le esponenti del gentil sesso, Rhys Ifans che sembra ogni volta avere un rapporto carnale col microfono, oppure il Seymour Hoffman credibile anche nei panni del rocker a cui il doppiatore Pannofino regala la solita voce di chi ha fumato almeno un milione di sigarette.
Per non parlare poi del gustoso cameo divertito di Emma Thompson e del ruolo infido e untuoso dello spregevole ministro a cui aderisce con sottile perfidia un ritrovato Kenneth Branagh.
Impossibile poi disgiungere l'aspetto visivo da quello musicale:i parole e musica sono un tuttuno  immagini e suoni vivono in simbiosi rendendo ancora più fascinosa la percezione multimediale.
Ci sono alcuni brani che il cui testo viene usato per descrivere lo stato d'animo di questo o quel personaggio, oppure il semplice titolo descrive la volontà di continaure a vivere (la parte in cui Carl sottacqua cerca di salvare il padre che sta andando a fondo cercando di salvare i dischi è al suono di I won't get fooled again degli Who). 
Lo stile registico di Curtis è molto vicino a quello della sua commedia sentimentale Love actually con vari personaggi tutti ugualmente importanti. 
La trovata migliore è quella di non insistere sulla rievocazione di un epoca mitica come gli anni 60: o meglio i vestiti fanno subito rendere conto dell'epoca in cui ci troviamo, così come i siparietti ballati colorati a tinte vivaci, ma sulla nave si respira un aria quasi senza tempo, una sorta di comune hippy molto più moderna di quello che ci si aspetterebbe.
E il naufragar m' è rock in  questo mare...

( VOTO : 7,5 / 10 ) 



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