Marjorie Hart
È una violoncellista professionista, ex presidente del Dipartimento di Belle Arti dell’Università di San Diego. Vive a La Mensa, in California
Sito: http://marjoriehart.com/
Titolo: I love Tiffany
Autore: Marjorie Hart (Traduttore: Annalisa Volta)
Serie: //
Edito da: Newton Compton Editori (Collana: Anagramma)
Prezzo: 9,90 €
Genere: Romanzo
Pagine: 271 p.
Voto:
Trama: Trascorrere un’estate a New York: quale migliore occasione per due ragazze che arrivano da una cittadina di provincia? Trovare un impiego nella gioielleria più famosa del mondo: quale emozione più grande? È il 1945, quando Marjorie Jacobson e la sua migliore amica, Marty Garrett, arrivano nella Grande Mela. Dopo avere ricevuto una serie di rifiuti, quasi per miracolo riescono a ottenere un lavoro da Tiffany come commesse, suscitando l’invidia di tutte le amiche. Come per magia, per loro si spalancano le porte di un mondo scintillante e alla moda: conoscono personaggi ricchi e famosi, incontrano Judy Garland e Marlene Dietrich, si trovano alle prese con famosi gangster e affascinanti playboy, frequentano i locali più in voga. E proprio a una festa esclusiva in cui è riuscita a intrufolarsi, Marjorie s’innamora: un giovane della Marina fa breccia nel suo cuore e la ragazza dovrà prendere una delle decisioni più importanti della sua vita… Tra tuffi nell’oceano, preziosi diamanti e avventure rocambolesche, “I love Tiffany” svela il fascino inebriante della Manhattan degli anni Quaranta e racconta la nascita di un mito che dura immutato ancora oggi.
Recensione
di Luce84
Alle volte è bello entrare in una libreria e venire subita attratta da un libro: non sai né come né perché, ma in qualche modo senti che deve essere tuo. Questo è quello che è successo con I love Tiffany (diciamo che il prezzo ha parecchio aiutato: solo 9,90€!).
All’inizio credevo che fosse un libro leggero e divertente, di quelli che stanno prendendo piede ultimamente, la classica storia romantica, e invece mi ha incuriosito ancora di più scoprire che è uno spaccato della vita vera dell’autrice, che questa storia non è inventata, che le emozioni raccontate in questo libro sono state veramente provate dalle protagoniste (rimaste amiche tutta la vita) e che non era per niente una storia romantica, ma una storia di vita vera e vissuta!
Molti lettori di I love Tiffany sono stati intimi e cari amici di Marjorie Hart, con alcuni dei quali non era più in contatto dall’università o dai primi anni di matrimonio
Ho inserito questa citazione per far capire quanto possa essere bello parlare della propria esperienza alle altre persone e come, a volte, un libro possa diventare un mezzo per ritrovare persone che hanno fatto parte di un’importante pezzo della nostra vita con cui magari si erano persi i contatti.
Il tutto inizia quando due ragazze, Marjorie Jacobson e la sua migliore amica Marty Garrett, decidono di trascorrere l’estate del 1945 lavorando nella Grande mela, seguendo l’esempio di alcune compagne di università. Così facendo si trovano a passare dalla tranquillità dello Iowa alla frenesia di New York.
È fin da subito divertente leggere delle peripezie delle ragazze per trovare un lavoro (insomma non dimentichiamoci di che periodo stiamo parlando!) e di come quasi per caso siano approdate da Tiffany chiedendo un impiego e sbalordendo i commessi. Due donne che chiedono di lavorare da Tiffany? Inaudito!
Fin dal momento del colloquio si intravede il disagio e la timidezza di Marjorie, catapultata in un mondo così lontano dal suo, a contrasto con la spigliatezza della sua amica Marty, indubbiamente la più coraggiosa delle due. Sicuramente il momento più divertente è quando si lascia sfuggire la raccomandazione di Carl Byor dicendo che lavorava per loro, salvo poi scoprire che si era occupato delle pubbliche relazioni per il presidente Roosevelt! Provate a immaginare la sua reazione quando lo venne a sapere solo molto tempo dopo!
Ciò non toglie che, a causa della guerra e della mancanza di baldi giovani, le due ragazze siano state assunte: la paga non era alta (nonostante per orgoglio facessero credere alle loro amiche il contrario) ma abbastanza per mantenere il loro piccolo appartamento vicino alla Columbia e le loro piccole spese, e vogliamo mettere in conto il prestigio di essere le prime donne a lavorare per quel famoso negozio?
Inizia così l’avventura di queste due ragazze che passano la settimana a lavorare e trascorrono il week end con le amiche nel loro appartamento, spesso alla ricerca di qualche bel soldato, fino a quando, introducendosi in una scuola per signorine di nascosto, conoscono John e Jim, con cui passeranno dei bellissimi momenti!
Non dimentichiamo i locali notturni! Grazie al signor Byor avranno la possibilità di frequentare alcuni dei locali più in voga e vivere l’atmosfera frenetica della città! Lavorando da Tiffany invece avranno la fortuna di vedere dal vivo due tra le più famose celebrità di quei tempi: Judy Garland e Marlene Dietrich.
Nonostante spesso sia descritta la bella vita, in questo libro viene trovato anche lo spazio per ricordare i momenti tristi legati alla guerra. Sono stupende le descrizioni dello schianto di un aereo sull’Empire State Building (credetemi, la scena ricorda molto quella delle Twin Tower, anche se questo grattacielo rimase in piedi) e la confusione e il delirio che regnavano a Times Square dopo la dichiarazione di resa dei giapponesi.
Devo ammettere che più di una volta mi è scesa qualche lacrima, soprattutto verso la fine, quando ormai era giunto per le protagoniste il momento di tornare a casa, nel vedere quanto affetto avessero provato i dipendenti verso queste due ragazze. L’autrice dichiara di conservare ancora la teiera che aveva tanto ammirato mentre vi lavorava e il libro con le illustrazioni che le hanno regalato i dipendenti del terzo piano.
L’unico appunto che voglio fare a questo libro è rivolto alla casa editrice: trovo infatti sbagliata la scelta di cambiare il titolo inglese Summer at Tiffany (molto più azzeccato e in linea con ciò che viene raccontato) in un banale I love Tiffany, che a mio parere può sviare il lettore e fare apparire questo libro banale, cosa che secondo me invece non è per nulla!
Consiglio questo libro a chi ha voglia di leggere una storia vera, a chi ha voglia di spensieratezza (sicuramente non mancano i racconti divertenti, più volte mi sono trovata a ridere) ma che allo stesso tempo ha voglia di qualcosa di profondo, di leggere di una piccola-grande avventura, che non avrà cambiato le sorti del mondo, ma che è rimasta per tantissimo tempo nel cuore dell’autrice. I ricordi sono una bellissima cosa e sono felice che la scrittrice abbia voluto condividerli con i suoi lettori.