1) Odia il termine scrittore.
2) Odia gli autopubblicati, afferma che il selfpublishing porterà alla rovina l’editoria.
3) È un grammanazi. Ogni volta che qualcuno scrive "qual è" con l'apostrofo si strappa un capello per il nervoso.
4) Odia i social network. Sputa sul pavimento ogni volta che qualcuno nomina Facebook.
5) Odia l'editoria a pagamento. Ha uno schedario sul computer con tutte le EAP italiane, ogni tanto tira fuori una scheda e la usa per giocare a freccette.
6) Odia le stucchevolezze, i romance, le Mary Sue. Bleah.
7) Odia il termine POV e chi lo usa.
8) Gli ebook gli fanno schifo.
9) Sostiene che i concorsi sono tutti truccati.
10) Sostiene che solo i raccomandati sfondano nel mondo dei libri.
11) La sua frase preferita è: “Nell'editoria italiana è tutto un magna magna”.
12) Seconda frase preferita: “Le agenzie letterarie sono peggio del demonio”.
13) Ha una rubrica nel suo blog in cui recensisce i romanzi più brutti.
14) Colleziona screenshot in cui ha catturato errori e refusi sugli ebook.
15) Sta progettando uno speciale software che scovi infodump, cliché ed errori grammaticali.
Ehi, guarda che per gli errori hanno già inventato il correttore ortografico. Ah, e ti pareva.
C'è un brontolone dentro ognuno di noi.
Che c'è di meglio che qualche nobile frase d'insulti per guarire una ferita, nel corpo e nell'anima? Fonte