È cominciato il conto alla rovescia per l’iniziativa I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare, promossa dal FAI – Fondo Ambiente Italiano.
Il progetto, arrivato al suo decimo anno di età, parte da un presupposto molto semplice: tutti noi siamo legati affettivamente ad un luogo che ha fatto parte della nostra vita.
Purtroppo, molto spesso accade che i luoghi del cuore scompaiano, diventando vittime del tempo e del degrado ambientale. Allora perché non far qualcosa per loro?
L’obiettivo principale del censimento FAI è quello di coinvolgere attivamente i cittadini sensibilizzandoli nei confronti del favoloso patrimonio artistico e paesaggistico italiano, favorendo anche l’aggregazione e la collaborazione fra comunità e istituzioni con il fine ultimo di proteggere e valorizzare tale patrimonio.
Sostenendo con un voto i propri Luoghi del Cuore [http://goo.gl/w4Bwd0] entro il 30 novembre 2014, sarà possibile diventare parte attiva di questo progetto, sarà possibile aiutare il FAI a sostenere l’Italia che più amiamo e sarà possibile tifare per lei così come si fa per la propria squadra del cuore.
Più voti un luogo otterrà, più salirà in classifica. FAI interverrà non solo sui primi tre classificati per aver raggiunto il maggior numero di voti, ma anche su alcuni di quei luoghi che avranno ottenuto almeno le 1000 votazioni. Questi luoghi, quindi, avranno la possibilità di presentare una richiesta di intervento che una giuria di qualità valuterà con attenzione.
Fino ad oggi, #iluoghidelcuore hanno raccolto segnalazioni per oltre 31.000 luoghi e 45 di essi sono stati restaurati, protetti o valorizzati.
Associato alla votazione, anche il concorso #iotifoper che permette di vincere, grazie allo scatto del proprio luogo del cuore, 10 soggiorni offerti da Boscolo.
Io, salernitano doc, non potevo che scegliere la mia città e il suo principale simbolo Il castello di Arechi che necessità di interventi di valorizzazione [link] e il Parco Naturale del Cilento [link], sostenuto dal testimonial Giulio Scarpati:
“Il mio luogo del cuore è il Parco Naturale del Cilento e in particolare Punta Licosa che i miei genitori avevano eletto come luogo di villeggiatura sul mare. A partire dagli anni ’60 ho trascorso lì le mie vacanze, un posto unico, dove ancora non c’era elettricità, un luogo di confronto con la cultura contadina molto primitiva. Per quattro mesi vivevamo in una realtà completamente diversa, scandita dai ritmi dei prodotti della terra: lavorazione dei fichi secchi, vendemmia pestando l’uva con i piedi, passata di pomodoro e raccolta a mano delle olive. La casa era circondata da una ricca macchia mediterranea, che mia madre, ambientalista convinta, ha voluto conservare incontaminata, a eccezione di qualche oleandro e bouganville.”