I Luoghi Fantastici della Conoscenza
di
Marco Bizzarri e Paola Pardini
Uno dei più grandi sogni dell’umanità è da sempre quello di poter raccogliere il sapere umano in un unico luogo, al quale poter attingere liberamente e dal quale poter partire per nuove entusiasmanti esplorazioni del pensiero e della conoscenza di sé stessi e del mondo circostante.
Dalla cultura tramandata oralmente di padre in figlio, prima dell’invenzione della scrittura, agli e-book digitali di oggi il sapere umano è progredito lungo una strada lunga e tortuosa; una tappa fondamentale in questo “cammino” secolare è rappresentata sicuramente dalla creazione delle biblioteche, cittadelle della conoscenza, veri e propri “scrigni” del sapere.
E sebbene nella realtà attuale sia possibile in pochi secondi collegarsi da qualunque luogo con uno smartphone a grandissime raccolte digitali di informazioni (wikipedia docet), il fascino esercitato dalle biblioteche resta ancora oggi intatto, in un misto di grandiosità e timoroso rispetto che avvolge il visitatore quando varca la soglia di questo mondo sospeso tra il tempo e lo spazio nel quale convivono idee, scoperte, invenzioni umane.
La più incredibile Biblioteca che la storia ricordi, una delle sette meraviglie del mondo antico, purtroppo è ormai solo un ricordo, seppur l’eco della sua magnificienza riecheggi fino ai giorni nostri.
La Biblioteca di Alessandria venne costruita intorno al III° secolo a.C. sotto il regno di Tolomeo II Filadelfo; ampliata nel corso degli anni fino a contenere, secondo le più attendibili ricostruzioni degli storici, oltre 700.000 opere, per lo più conservate sotto forma di papiri, rappresentò per l’epoca ellenistica uno dei principali poli culturali.
Possiamo vederne due credibili ricostruzioni grafiche nelle immagini che seguono, la prima tratta dal documentario Cosmos di Carl Sagan (http://www.veja.it/wp-content/uploads/2009/02/alexandria-cosmosreconstruction1.jpg ), la seconda opera del valente illustratore Luca Tarlazzi (http://www.lucatarlazzi.com/immagine.asp?area=2&cat=22&id=252 )
Il 16 ottobre 2002 la Biblioteca di Alessandria è tornata a una nuova vita grazie all’interesse dell’UNESCO e della comunità internazionale; nella stessa area dove si suppone fosse stanziata la mitica biblioteca del mondo antico ha visto la luce una moderna struttura architettonica dove storia e tradizione si incrociano con le più innovative tecnologie informatiche.
Fonte: http://www.bibalex.gov.eg/Home/Default_EN.aspx
Fonte: http://www.flickr.com/photos/ibyza/4856234758/
Ma moltissime sono le biblioteche che meriterebbero una visita, non solo per la quantità e la qualità dei documenti in esse contenute ma anche per la bellezza architettonica, decorativa, artistica e il fascino senza tempo racchiuso al loro interno; cercheremo in questa carrellata fotografica di portarvi in giro per il Mondo alla ricerca dei più incredibili, strani, fantasiosi “scrigni” del sapere.
Iniziamo il nostro viaggio dalla Bielorussia, nella città di Minsk, dove svetta un insolito edificio a forma di rombicubottaedro a 26 facce quadrate e triangolari, simbolo peculiare e modernissimo della Biblioteca Nazionale della città, nel quale trovano spazio circa 8 milioni di documenti di vario formato e la terza raccolta di opere di autori russi per dimensione e importanza al mondo.
Fonte: http://old.nlb.by/en/
Un’altra biblioteca moderna di grande impatto visivo è sicuramente la Biblioteca Nazionale di Singapore, collocata in un recente palazzo di 16 piani nel quale trovano spazio 200.000 volumi, un grande teatro e una moltitudine di bellissimi giardini interni.
Fonte: http://www.nlb.gov.sg/
Assolutamente disorientanti per la loro vastità e complessità sono gli scaffali della biblioteca José Vasconcelos a Città del Messico:
Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/File:Vista_de_la_Biblioteca_Vasconcelos.jpg
Fonte: http://twistedsifter.com/2010/08/libraries-around-the-world/
Mentre le scaffalature di alcune sezioni della Biblioteca di Stoccolma risultano quasi inquietanti per la loro dimensione e se non fosse per un avanzato sistema di ricerca informatizzato scoraggerebbero ben più di un utente dal fare anche la più semplice ricerca…ecco il famoso “wall of knowledge”:
Fonte: http://alecapp.wordpress.com/2009/12/
Dalla forma assolutamente peculiare è la Seattle Central Library, negli Stati Uniti d’America, una creazione architettonica di Rem Koolhaas and Joshua Prince-Ramus inaugurata nel 2004 nella quale il moderno design in vetro e acciaio ha lo scopo dichiarato di avvolgere il visitatore/utente in un ambiente aperto e luminoso in netto contrasto con la concezione comune di biblioteca come ambiente chiuso e quasi sacrale.
Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/File:SCL.jpg
Stile moderno, seppur più rigoroso e in linea con la concezione classica di biblioteca, per la Yale University’s Beinecke Rare Book and Manuscript a New haven nel Connecticut, Stati Uniti d’America:
Fonte: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Beinecke_Library_2.jpg
A proposito di design accattivante e innovativo credo che un posto di tutto rispetto lo meriti la Biblioteca Méjanes, Città del Libro, a Aix En Provence, Francia.
Un ingresso assolutamente iconografico e di grande effetto, metaforicamente richiamante una vera e propria immersione culturale con quei libri giganti da varcare per accedere alla biblioteca vera e propria, che conta oltre 400.000 documenti.
Fonte: http://members.virtualtourist.com/m/6cdeb/22070/
Ma se indubbiamente uno stile moderno e studiato nei minimi dettagli in quanto ad accoglienza degli spazi e fruibilità di ambienti e contenuti sia il benvenuto per le moderne biblioteche del XXI° secolo, sempre più multimediali e connesse alla Rete, il fascino di un ambientazione classica conserva tutta la sua forza evocativa e caldamente avvolgente, un misto di timoroso rispetto e sacrale ed avventurosa esplorazione della cultura e del sapere.
Vediamone alcuni esempi, selezionati per artisticità e bellezza, spesso poco conosciuti ma assolutamente meritevoli di essere visitati.
L’Abbazia benedettina di Wiblingen, situata nel sud della Germania, a poca distanza dalla città di Ulma, raccoglie preziose testimonianze documentali, a tematica religiosa e non, in un apposito edificio settecentesco di pregevolissima fattura barocca.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Wiblingen-bibliothek-est.jpg
Per quanto riguarda il prezioso patrimonio documentale delle biblioteche monastiche, il primato per quantità ed importanza spetta senza dubbio alla Biblioteca del Monastero benedettino dell’Abbazia di Admont, in Austria, tra i monti della Stiria.
La raccolta documentale è ospitata in un settecentesco edificio in stile rococò, la cui sala interna è illuminata da sette cupole decorate con affreschi allegorici in stile Trompe-l’œil realizzati da Bartolomeo Altomonte, che celebrano la scienza e la religione mentre busti di eruditi e artisti, evangelisti e profeti ed un gruppo di sculture rappresentanti il giudizio universale accolgono il visitatore nel suo percorso di ricerca e conoscenza.
Fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/File:Bibliothek.Admont_gesamt.jpg
Pregevolissima è anche la Biblioteca dell’Abbazia di San Gallo, la più antica biblioteca svizzera, contenente circa 160.000 volumi e 2000 manoscritti, alcuni risalenti all’VIII° secolo d.C.
La Biblioteca, accolta in una sala meravigliosa che lascia letteralmente a bocca aperta i visitatori è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’UNESCU nel 1983. Una particolarità: i visitatori possono accedere alla sala solo dopo aver calzato le apposite babbucce, evitando così il rischio di rovinarne l’antico pavimento ligneo.
Fonte: http://www.flickr.com/photos/48814122@N08/5626384111/
Un’altra preminente biblioteca monastica è quella che si trova a Melk, in Austria.
Per gli appassionati di letteratura, è l’Abbazia di Adso da Melk, il protagonista del romanzo di Umberto Eco “Il Nome della Rosa”; proprio nella suddetta biblioteca, ormai anziano, Adso da Melk scrive le sue memorie.
E capire la traccia seguita da Umberto Eco quando scelse questa locazione benedettina come sfondo di una parte della sua opera è facile se si tiene conto che la biblioteca dell’Abbazia di Melk contiene una delle più grandi raccolte al mondo di manoscritti medievali.
Articolata in 12 sale, non tutte attualmente accessibili, in stile barocco settecentesco, presenta affreschi di Paul Troger, alte scaffalature lignee a tutta parete e numerosi stucchi e dorature ad impreziosire ancora di più la già meravigliosa ambientazione.
Fonte: http://www.esacademic.com/pictures/eswiki/65/Austria_-_Melk_Abbey_Library_-_1884.jpg
Finemente decorata e estremamente affascinante, la Biblioteca del Monastero dell’Escorial, in Spagna fu realizzata per volontà di Federico II, il quale intendeva riunire in questa sala tutto il sapere del tempo; negli eleganti scaffali realizzati da G. Frecci trovano posto significativi documenti manoscritti greci, ebraici ed arabi oltre che manoscritti e incunaboli medievali, il tutto avvolto nell’aura magica creata dalle volte e dalle pareti affrescate da Pellegrino Tibaldi.
Fonte: http://quehacerydondeir.blogspot.it/2010/12/el-escorial-el-descanso-de-los-reyes.html
Notevole anche la Biblioteca annessa all’University Club, un social club privato nel cuore di New York, a Manhattan, che affonda le sue radici attorno alla metà del 1800 su iniziativa di alcuni ex studenti dell’Università di Yale legati da profonda amicizia e desiderosi di creare un ambiente nel quale poter condividere le proprie passioni.
Fonte: http://speakenglishsalon.wordpress.com/tag/american-tv/
In uno stile rigoroso ma intrigante al tempo stesso è la biblioteca del Parlamento canadese, a Ottawa.
Realizzata alla fine del 1700 ed ispirata alla Sala di Lettura del British Museum di Londra è ospitata in un edificio a sé stante in stile neo-gotico e si segnala soprattutto per la stupenda sala di lettura avvolta da scaffalature in legno di pregievolissima fattura.
Fonte: http://en.wikipedia.org/wiki/File:LibraryReadingRoom.jpg
Degna invece dei libri di J.K. Rowling e ambiente ideale per le avventure di Harry Potter è la biblioteca del Trinity College di Dublino, in Irlanda; impossibile non lavorare di fantasia visitandola, immaginandola piena di libri di magia e maghi intenti a testare pozioni e incantesimi.
Fonte: https://lilwizz.wordpress.com/tag/biblioteca-angelica/
Classica ma assolutamente unica e particolare al tempo stesso è la biblioteca privata di Jay Walker, in Connecticut, Stati Uniti, purtroppo non aperta al pubblico.
Jay Walker è un imprenditore e inventore americano che ha dedicato la sua vita e molte delle sue risorse economiche alla realizzazione di questa peculiare raccolta del sapere, da lui stesso intitolata “The Walker Library of the History of Human Imagination”, ovvero la “Biblioteca Walker della Storia dell’Immaginazione Umana”.
Contenente oltre 50.000 volumi si segnala per una struttura architettonica multi livello, ispirata alle opere surrealistiche di M.C. Escher; e non contiene solo libri e documenti come le normali biblioteche ma addirittura è possibile trovare tra una scaffalatura e l’altra un satellite originale Sputnik 1 o un modello di X-29, un aereo sperimentale della NASA senza pilota. Una vera e propria biblioteca “multimediale” all’ennesima potenza!