C’è un pacchetto sotto l’albero, porta il tuo nome. E’ avvolto in una carta rossa ruvida al tatto, ma carica di promesse. Le tue dita ne delineano delicatamente i bordi e, mentre fantastichi sui mondi possibili nei quali sarà in grado di trascinarti, provi a indovinare il formato e lo spessore del tuo dono. La sera della Vigilia, allo scoccare della mezzanotte, afferri il pacchetto con dita febbrili, ma delicate e scarti il tuo dono.
Il mio primo Natale da lettrice ho ricevuto in dono tre volumi che ancora oggi rileggo, per poter rivivere quella prima volta, quando le parole si sono trasformate da linguaggio a portatrici di sogni, dolori e speranze.
Quel Natale, infatti, mi sono innamorata per la prima volta di personaggi di carta e inchiostro e mi sono lasciata cullare da parole che solo il mio animo sembrava in grado di comprendere.Ricordo ancora quando ho chiuso il mio primo libro e ho promesso a me stessa che da grande con le parole ci avrei lavorato, perché grazie a dei caratteri stampati su carta mi ero sentita per la prima volta completa, piena e viva.Quest’anno a Natale concedetevi una prima volta e tornate, anche solo per qualche giorno, a leggere con occhi febbrili, avidi di parole e carichi di speranza.Buon NataleDiana