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i’m taramosalata addicted

Da Great
i’m taramosalata addicted
Ebbene, si! Lo confesso! Sono drogata di taramosalata!!!!Potrei mangiarne delle quantità pazzesche! Meno male quindi che la faccio poche volte, quando mi si manda il taramas dalla Grecia.
Non c’è nessuna probabilità che la trovi e non la divori. Veramente divorare non è il termine corretto. La annuso, la assaporo lentamente, la gusto con quella lentezza che le è dovuta; il sapore forte che sa di mare e sale è inconfondibile e inebriante per me. Per gli stessi motivi qualcuno non la ama, ma francamente io non ne ho incontrato nemmeno uno. Lo so per sentito dire o  averlo letto!
La salsina è fatta di taramas. Che sono uova di pesce, di merluzzo perlopiù, sotto sale. Rosa o bianco, ma il taramas  naturale è il bianco che è anche il più pregiato. Il colore rosa è dovuto ad additivi coloranti e prese piede negli anni ’50 perché si pensava, e non a torto visti i risultati, che un colore più vivo renderebbe più appetibile la salsa.  E infatti quel colorino così rosa che sembra un confetto, ha conquistato tutti.
Ma ora che siamo più disincantati e meno ingenui, preferiamo quello bianco; senza additivi.
Come quello che mi ha mandato la mamma.
La taramosalata la prepariamo con taramas, pane secco, oppure patate bollite, ma i puristi non ammettono le patate, e io appartengo a questa categoria, olio evo, limone.Volendo si può aggiungere della cipolla, capperi, olive.
Pestiamo il taramas nel mortaio e pian piano aggiungiamo il pane precedentemente ammollato in acqua e strizzato, l’olio a filo e il limone. Quanto di tutto? Diciamo che il taramas e il pane devono essere più o meno di pari peso. Il resto, man mano che prepariamo, assaggiamo, e quando decidiamo che ci piace, ci fermiamo.
Serviamo con pites calde, pane abbrustolito, crostini.Possiamo usare il frullatore se non abbiamo il mortaio!!!!!
i’m taramosalata addicted

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