gipsy felice
Sicilia.
La prima volta che venni in questa meravigliosa regione avevo si e no 11 anni: andammo a trovare i nostri amici siciliani, la famiglia Pensabene. Producevamo beni alimentari tra cui passate di pomodoro, pasta di ogni tipo, conserve: era una gioia andare da loro.Passammo una Pasqua a mangiare in lunghe tavolate assolate tutte le delizie che la Signora Matilde preparava.Quello che mi colpì era la luce che invadeva ogni strada di Palermo, ogni angolo, ogni anfratto, ogni finestra.Poi ritornai più volte: al teatro di Siracusa a vedere la Medea, durante il festival di Taormina quando lavoravo per Luisa Beccaria.Una delle mie amicizie più importanti e stabili ha avuto la Sicilia come teatro dell’inizio: Ada ed io ci conoscemmo proprio lì per lavoro e da allora non ci siamo più lasciate.
Una delle mie amorose sorelle acquisite è siciliana, Caterina: la donna più forte, coraggiosa e pura che io conosca.
La mia adorata nipote si chiama come la Santa protettrice di Catania, Agata.La prima ufficiale e gigantografica cotta della mia vita è stata per Beppe, detto anche Mister Bi, siciliano doc.
Poi ancora: un’altra Pasqua, questa volta come compagno di venture quello che ormai è diventato mio fratello, e il mio migliore amico: Max.
Quindi Sicilia: adesso.
Adesso perchè ci sono momenti in cui bisogna fare qualche passo fuori dal proprio scenario quotidiano per recuperare un’idea di sé che appare un po’ sfocata, leggermente sfasata.
Un passo fuori dal contesto attuale per riprendere fiato, ricominciare a respirare quando è da un po’ che si è perso il contatto con il proprio battito di cuore, troppo prese da impegni e doveri da lasciarsi sfuggire tra le dita momenti cruciali di affetto e condivisione amorevole di istanti.Un passo fuori per ricordarsi chi siamo, da dove veniamo e cosa abbiamo raggiunto: un anno è passato da quella che credevo fosse la fine di qualsivoglia aspirazione, sentimento e vita.
E invece la Vita non mi ha permesso di abbandonarmi al dolore, ma mi ha fatto reagire a questo lutto – perché di lutto si tratta, quando finisce un amore – inondandomi di aspettative e compiti da svolgere, non lasciandomi sola un istante, offrendomi volti, mani, abbracci e sorrisi, e lasciando anche però spazio a qualche lacrima perché questi terremoti devono essere comunque vissuti, altrimenti le macerie non si possono rinnovare e trasformarsi in un nuovo castello, magari pure con piscina e altalene appese a un albero.
Quindi eccoci qui: io, i miei due kili in più, la mia valigia piena di macramè, il mio computer, la mia Canon, la mia musica.
outfit number 1: #zadig&voltaire
outfit number 2: my fave jumpsuit by #chino&friends
outfit number 3: l'abito di memem che fa così estate...
Una delle mie canzoni preferite canta che le pietre insegnano a volare, l’Amore insegna a piangere, quindi per favore, insegnami a essere timida, perché non è difficile cadere, e io non voglio perdere, non è difficile crescere quando l’unica cosa che si sa, è che non si sa mai abbastanza.
Questo mare, questa luce, questo vento: sale tra i capelli, sul corpo e nei sogni che si riattualizzano e non hanno più paura diemergere da idee.Tre giorni ospiti di un resort immerso tra acque blu e cieli di cristallo, come compagne di viaggio food bloggers con cui condividere discorsi su cibo kosher, trucchi di fotografia e confidenze sparse.
Tre giorni tra escursioni, cibo, sole, lontana da qualsivoglia pensiero che potesse nuocermi in qualche maniera.
Partenza da Linate alle 5 del mattino, arrivo in una Catania calda e piena di luce: un paio d'ore circa di macchina e ci accoglie una granita alla mandorla, accompagnata da una brioche, come da migliore tradizione.
Come direbbero qui al nord, tanta roba.
Un'ora di aliscafo ed eccoci tutte insieme pronte a essere inebriate dai sapori, dalla cucina di questa meravigliosa isola, dalla simpatia e dal calore dei suoi abitanti.
Una lezione di cucina, una cura di carboidrati e vino freddo, bianco, buono che va giù meglio dell'acqua.
Dissertazioni sul cibo, una full immersion nelle mie passioni e io rimango senza fiato, senza abbastanza parole per ringraziare di questa meravigliosa opportunità.
Ho conosciuto anime belle, simpatiche, piene di voglia di raccontarsi, genuine.
L'esperienza di viaggio unisce e allora sono risate.
Conosco Sara di Dissapore e scopriamo di essere affini sotto tanti punti di vista. Lei bravissima, e coraggiosa, di quel coraggio che lascia attoniti dalla meraviglia.
E' lei la mia #girlcrusch.
Così immediatamente vicine da esserci raccontate le nostre vite in mezzo secondo.
...E poi tutte le altre straordinarie "femmine" che credono nell'onestà e nella buona cucina: Jasmine, a cui va un fantastico grazie per avermi insegnato gli ISO, Olivia, Silvia, Fabiola, Luna e la mitica Francesca che ha reso possibile tutto questo.
Si parla di fotografie, di come rendere le verdure verdi belle anche negli scatti che si pubblicano.
Si parla di amore ovviamente, che ognuno ha qualcosa da raccontare, da insegnare, da condividere, perchè una volta condiviso, nulla è più pesante.
Tutto si fa leggero, aereo.
Le preoccupazioni sono sciolte come sciolto questo inverno che ci lasciamo alle spalle.
Sara, di Dissapore: la mia #girlcrush
il nostro chef e il suo meraviglioso compagno di venture.
Fumetto, anyone?
Siamo state alle piscine di zolfo, che avviso ai naviganti, viaggiatori e sognatori: se siete sensibili agli odori...evitate.
Soprattutto procuratevi un costume che potete poi abbandonare in loco perché l'odore di zolfo vi impregnerà ogni fibra e tutto il naso.
Abbiamo guardato estasiate il mastro pizzaiolo infornare e sfornare una pizza fatta con lievito madre che dire deliziosa è poco.
Il mare cura ogni dolore, si sa.
Sia che questo provenga dal cuore, sia che provenga dal fisico.
Il mare ti guarisce, sempre.
E se unisci buon vino, ottima compagnia e risate, il gioco è fatto.
La serata migliore è stata quando ci siamo avventurate nel paese, e siamo finite a parlare fino alle tre davanti a mojiti e passiti.
Canzoni vecchie unite a musica da discoteca da una radio un po' antica.
Una passeggiata dove il cielo pieno di Stelle tacciava ogni velleità.
Ungaretti disse"Ricorderai di avermi atteso e avrai negli occhi un rapido sospiro".
Io Estate ti ho attesa tanto.
Ho amato l'inverno perchè amo chi ne ha fatto parte, chi ha reso le giornate e le sere meno fredde: però tu Estate, sii gentile. Scrocchiami le ossa, riempimi di angurie e lamponi, ricordami la leggerezza delle giornate in piscina con i miei fratelli, dei pensieri che si fanno gioia dopo che sulla pelle c'è solo sale e lentiggini.
E nei miei occhi, oltre che un rapido sospiro, ci sarà un lungo sorriso.
Dove:
Mari del Sud, Vulcano.
http://www.hotelmaridelsud.com/it
Camere confortevoli, bianche, immerse in un'architettura naturale dove protagonista è la meravigliosa ubicazione e contorno la gentilezza della proprietà.
Special thanks to
Francesca @ http://mannermagazine.com
Sara @ Dissapore
Jasmine @ Labna
Silvia @ kitchenqb
Fabiola @ olioeaceto
Luna @ ipasticcidiluna
Olivia @ lacuocaerrante
#tantaroba#agipsyinthekitchengoessummer