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I maneggi finanziari dei nuovi datori di lavoro di Fabio Capello

Creato il 23 luglio 2012 da Matteo

"Quando Koloskov [2] lasciò l'Unione Calcistica Russa (RFS [3]), nei conti avevamo un saldo positivo dell'ordine di qualche decina di milioni di rubli [4]. Quando se ne andò Mutko [5], nell'organizzazione sorsero le prime perdite - 200 milioni [6]. Al momento delle dimissioni di Fursenko [7] i debiti dell'Unione ammontavano a poco meno di un miliardo [8]. Evidentemente questo è il management efficace di oggi", - giudica non senza ironia la difficile situazione economica della RFS il suo ex direttore generale Aleksandr Tukmanov. Nelle cause della dinamica finanziaria negativa preferisce non entrare, ma si pone solo una domanda: "Da dove vengono questi debiti?"

Come riferì la scorsa settimana il "Kommersant''" [9], rimandando a una fonte nella RFS, il deficit annuale del budget dell'organizzazione calcistica ammonta ad oltre 800 milioni di rubli [10]. Tra l'altro si è creato un indebitamento, ha fatto notare il giornale, in conseguenza di un credito che sarebbe stato aperto da Sergej Fursenko presso la banca Rossija.

Alla banca si sono rifiutati di commentare questa notizia, rimandando alla FZ [11] "Sulle banche e l'attività bancaria", che prevede l'osservanza del segreto su operazioni, conti, depositi e clienti degli istituti di credito. Di poche parole è stata anche l'Unione Calcistica Russa: il vice-presidente [12] ha detto che non dispone per principio di informazioni sul budget e al dipartimento finanziario hanno riferito della mancanza sul posto del direttore finanziario.

Tuttavia la fonte della "Novaja gazeta" ha confermato non solo la presenza dell'indebitamento, ma anche l'oggetto di garanzia: "Sì, il prestito fu preso dando in garanzia i diritti commerciali. Non so precisamente, ma Sergej Aleksandrovič avrebbe ricevuto denaro a credito l'anno scorso - quando l'UEFA prese la decisione di centralizzare i diritti commerciali".

Chiariremo subito che i diritti commerciali della federazione nazionale sono i diritti per lo smercio mediatico del suo asset fondamentale: la rappresentativa nazionale. Le componente più attraente dei diritti commerciali sono i diritti televisivi per la trasmissione delle partite casalinghe della squadra nazionale e la pubblicità sui tabelloni.


Secondo il rappresentante della compagnia Sportfive in Russia Michail ( la compagnia collabora con la RFS e con una serie di club ), le federazioni di regola non smerciano i propri diritti, ma preferiscono coinvolgere agenzie specializzate: "Di principio ci sono poche agenzie del genere al mondo - Sportfive, IMG, Infront, ecc. Queste acquistano i diritti e in seguito li smerciano con un sovrapprezzo del 15-20% circa. Il contratto di solito viene siglato in due cicli di selezione e il suo prezzo dipende dagli avversari con cui la rappresentativa nazionale è capitata". nota del traduttore

A marzo dello scorso anno il congresso dell'UEFA a Parigi ha annunciato la centralizzazione dei diritti mediatici delle partite di qualificazione ai campionati mondiali ed europei a partire dal 2014, cioè alle porte di Euro-2016. Dal release dell'UEFA: "Il passaggio alla centralizzazione dei diritti mediatici per la trasmissione delle partite delle rappresentative nazionali deve aiutare le associazioni nazionali a guadagnare più soldi negli incontri di qualificazione e a garantire un reddito stabile dalla partecipazione al ciclo di qualificazione. Adesso il reddito dei paesi membri dell'UEFA non dipenderà dai risultati del sorteggio".

L'UEFA, come consegue dal release, acquisirà da tutte e 53 le federazioni nazionali che di essa fanno parte, i diritti televisivi per la trasmissione delle partite del torneo di qualificazione al Campionato Europeo 2016 e della zona europea del Campionato Mondiale 2018. Tra l'altro le federazioni, spiega più avanti l'UEFA, saranno suddivise in tre categorie secondo il loro rango nel calcio europeo: inferiore, medio e "d'élite. Cito: "Le federazioni della categoria inferiore riceveranno per la vendita all'UEFA delle trasmissioni televisive 8 milioni di euro, quelle della categoria media 13 milioni, e quelle della categoria "d'élite" circa 20 milioni".

Secondo Michail Š irokij, l'Unione Calcistica Russa rientra nella categoria "d'élite" e perciò i suoi diritti commerciali già oggi possono essere valutati 20 milioni di euro e perfino "essere oggetto di garanzia in caso di ricevimento di un prestito multimilionario" [13]. Inoltre, fa notare Š irokij, Fursenko non poteva non saperlo, perché era presente al congresso dell'UEFA a Parigi, dove l'hanno eletto nel comitato esecutivo dell'associazione europea: "Suppongo che proprio allora abbia valutato un asset come i diritti commerciali. E ha capito: in caso di estrema necessità di denaro circolante questi diritti si possono cedere o dare in garanzie per avere molti soldi".

Ma un'estrema necessità di denaro, ritiene Aleksandr Tukmanov, essenzialmente non avrebbe dovuto sorgere: "La RFS ha un sacco di sponsor forti - la Gazprom, la Sogaz [14], la Nornikel' [15], e la "Staryj mel'nik" [16]... Penso che le entrate da questi siano di qualche decina di milioni di dollari. Io, certo, ammetto che la nostra rappresentativa nazionale sia la principale consumatrice dei soldi giunti alla RFS, ma non a questo punto. Come si può giungere ad aprire un credito?"

Michail Š irokij si pone la stessa domanda, continuando ad elencare gli sponsor: "C'era anche la Uralkalij [17] di Sulejman Kerimov, ci sono anche lo sponsor tecnico a lungo termine Adidas, che stanzia annualmente 10 milioni di dollari, la Volkswagen, la MegaFon [18] e altre". Alla РФС giungono soldi anche dal ministero dello Sport - il transfert annuale ammonta a 90 milioni di rubli [19] e anche dalla FIFA secondo il programma di aiuto finanziario (FAP [20]).

Il consulente della FIFA nei paesi della CSI Valerij Č uchrij dice che la RFS negli ultimi due anni ha ricevuto più di 1 milione di dollari e avverte: la spesa del denaro dell'associazione internazionale è controllata in modo particolarmente severo: "La FIFA svolge annualmente un audit esterno dei conti su cui passano i soldi del programma FAP e se l'ordine della spesa di questi viene violato, la federazione deve attendersi una pena. Finora, a dire il vero, abbiamo punito solo la Federazione del Calcio della Somalia - la sua leadership con il denaro giunto acquistò degli immobili per le proprie necessità. Spero che l'Unione Calcistica Russa non si sia permessa un tale sperpero. Anche se in Russia si è cancellato da tempo il confine tra il possibile e l'inammissibile".

La FIFA non applicherà precisamente sanzioni nei confronti dell'Unione Calcistica Russa per la presenza di debiti nei confronti di terzi, continua Č uchrij: "Non ci sono tali strumenti. L'ingerenza è possibile solo se la federazione si riconosce insolvente".

Un collaboratore della RFS ricorda che l'Unione ha abbastanza asset di riserva per garantire il credito "in caso di necessità": "Ci sono un terreno a Bronnicy [21], qualche vano a Mosca, beh, di fatto anche metà della Casa del Calcio". Per informazione: secondo i dati del Rosreestr [22], la Casa del Calcio di sei piani (via Narodnaja [23] 7) appartiene alla Spa "Moskovskij centr biznesa i sporta" [24], i cui azionisti sono la RFS (56%) e il comune di Mosca (44%).

Michail Š irokij, tra l'altro, è sicuro che la faccenda non arriverà alla vendita di proprietà della RFS: "Il prezzo dei diritti commerciali ipotecati già oggi non è inferiore al credito, se si prendono in considerazione gli 800 milioni di rubli indicati e tra un anno raggiungerà i 30 milioni di euro - perlomeno su questo insistono le federazioni che rientrano nella cosiddetta categoria "d'élite". Cosicché la banca che ha concesso il credito alla RFS in caso di richiesta della garanzia potrà anche guadagnarci".

La AB [25] Rossija, che chiamano creditore della RFS, è legata a uomini d'affari vicini al presidente Vladimir Putin: Arkadij Koval'č uk, Nikolaj Š amalov, Dmitrij Gorelov, Gennadij Timč enko... Alla capitalizzazione di questa banca partecipò un tempo anche Sergej Fursenko: la sua NPP [26] TĖ MP (dove l'ex capo della RFS figurava come comproprietario e direttore) nel 1992 entrò nel capitale nominale di Rossija. Allora ricevettero quote della banca altri conoscenti di Vladimir Putin, tra cui anche Jurij Koval'č uk, che al giorno d'oggi è il maggior azionista fisico della Spa "AB "Rossija"".

Non solo rapporti commerciali legano Fursenko a Koval'č uk: essendo vicini nella cooperativa Ozero [27], entrambi figurano anche come membri della Lega Russa delle Cariche Consolari Onorarie (Sergej Fursenko è console onorario del Bangladesh e Jurij Koval'č uk della Thailandia).

Fino all'arrivo alla RFS Sergej Fursenko capeggiava la ZAO [28] "Nacional'naja MediaGruppa" [29] (NMG), che fa parte del gruppo bancario di Rossija. E subito dopo l'elezione di Fursenko a presidente della federazione calcistica nel 2010 sponsor titolare della Premier League Calcistica Russa divenne la compagnia assicurativa Sogaz, pure controllata dalla banca "AB "Rossija"". La stessa banca diventò quella di pagamento alla RFS, racconta un ex collaboratore dell'organizzazione: "Da noi alla Casa del Calcio dopo l'elezione di Sergej Aleksandrovič subito comparve un bancomat di Rossija - tutti capirono da dove adesso sarebbero venuti i soldi".



Andrej Suchotin, http://www.novayagazeta.ru/sports/53641.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[2] Vjačeslav Ivanovič Koloskov, presidente della Federcalcio sovietica dal 1990 al 1991 e presidente della Federcalcio Russa dal 1992 al 2005.

[3] Sigla della Federcalcio russa, dalla dicitura Rossijskij Futbol'nyj Sojuz

[4] 10 milioni di rubli dell'epoca erano circa 280 mila euro.

[5] Vitalij Leont'evič Mutko, presidente della RFS dal 2005 al 2009, ora ministro dello Sport.

[6] 200 milioni di rubli dell'epoca erano circa 4,6 milioni di euro.

[7] Sergej Aleksandrovič Fursenko, presidente della RFS dal 2009 al 25 giugno di quest'anno.

[8] Un miliardo di rubli sono circa 25,6 milioni di euro.

[9] "Commerciante" (la grafia arcaica rimanda a un'omonima testata pre-rivoluzionaria), importante giornale economico russo.

[10] Circa 20,5 milioni di euro.

[12] In realtà dal 25 giugno Nikita Pavlovič Simonjan è presidente della RFS.

[13] 1 milione di rubli sono circa 25 mila 600 euro.

[14] Compagnia assicurativa del gruppo Gazprom.

Noril'skij Nikel' (Nichel di Noril'sk), compagnia metallurgica. Noril'sk è una città della Siberia settentrionale.

[16] "Vecchio mulino", marca di birra.

[17] "Potassio degli Urali", maggior produttore russo di potassio.

[18] Operatore di telefonia russo.

[19] Circa 2,3 milioni di euro.

[21] Città della regione di Mosca.

[22] "Registro Russo", nome non ufficiale del "Servizio Federale di Registrazione, Catasto e Cartografia Statale".

[23] "Via Popolare", via del centro di Mosca.

[24] "Centro Moscovita degli Affari e dello Sport".

[25] Akcionernyj Bank (Banca Azionaria).

[26] Naučno-Proizvodstvennoe Predprijatie (Impresa Scientifico-Produttiva).

[27] "Lago", cooperativa per la costruzione e la gestione di dacie, ma soprattutto per la gestione degli affari dell'entourage di Putin...

[28] Zakrytoe Akcionernoe Obščestvo (Società per Azioni a Numero Chiuso).

[29] "Gruppo Mediatico Nazionale".


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