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I marangoni dal ciuffo

Da Stelladellest
IL RITORNO (annuale) DEI MARANGONI DAL CIUFFOOgni anno, tra maggio e giugno, una nutrita popolazione di uccelli marini arriva nel golfo di Trieste, è il popolo dei Marangoni dal ciuffo Phalacrocorax aristotelis desmaresti, presenti continuativamente nel golfo di Trieste ma in forte crescita con l’arrivo di adulti e giovani dalle colonie riproduttive croate.
In marzo e aprile poche decine di soggetti immaturi, che non si riproducono, sono presenti nei dormitori e nelle zone di alimentazione del nostro Golfo, mentre in maggio iniziano a comparire gli adulti che hanno concluso la nidificazione sulle coste croate.
La stagione riproduttiva del Marangone dal ciuffo è molto precoce, ciò vuol dire che le prime deposizioni si verificano alla fine di dicembre quindi ad aprile-maggio una frazione della popolazione nidificante è già in grado di muoversi verso nord.marangoniI ricercatori dell’Università di Trieste hanno ipotizzato che il minor dispendio energetico per l’alimentazione sia all’origine della migrazione post-riproduttiva che porta i marangoni dalla Dalmazia al golfo di Trieste. Questo significa che mentre in Croazia i marangoni trovano siti riproduttivi adatti costituiti da isolotti indisturbati, da noi trovano condizioni migliori per alimentarsi dato il basso fondale del golfo. Dal monitoraggio effettuato nel corso del 2010 e attualmente in corso oltre che dai numerosi dati storici disponibili, risulta che i marangoni spendono le ore di riposo notturno presso alcuni siti tradizionali, detti “dormitori”, che si trovano sulle mitilicolture di Punta Sottile, della Costiera tra Grignano e Sistiana e della foce del Timavo.
Ben diversa è invece la loro distribuzione durante il giorno, visto che è frequente osservarli lungo la costa e anche in mare tra i bagnanti, oltre che numerosi, all’interno dell’area marina di Miramare.
All’osservatore attento non sfuggirà di sicuro che molti individui portano due anelli sulle zampe, uno metallico ed uno colorato che riporta una lettera e due numeri ed è leggibile a distanza senza dover riprendere l’animale.Entrambi identificano in modo univoco ogni uccello, e rimandano ad una banca dati internazionale accessibile agli ornitologi, che raccoglie i dati relativi all’istituto che ha provveduto all’inanellamento, alla data, al luogo e allo stato di provenienza della marcatura. In Italia è Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA) a organizzare l’inanellamento a scopo scientifico e raccogliere le osservazioni di animali marcati all’estero.Marangon
Dalla lettura degli anelli colorati, arancioni con sigla nera di provenienza croata, si possono ricostruire almeno delle parti delle vite di alcuni individui: infatti nella banca dati vengono inserite, da parte di ornitologi e studiosi, le successive osservazioni degli esemplari, per registrarne gli spostamenti e capirne, nel lungo periodo le abitudini, gli spostamenti, la longevità ecc.
Ad esempio il marangone che porta l’anello E39 è stato inanellato ai Silbanski Greben (i Pettini) in Dalmazia l’8 aprile del 2007 ed è stato visto a Miramare sia nel 2008 che nel 2009, e nel 2010 è stato osservato dal sottoscritto sulle rocce di fronte alle Ex Scuderie ben 5 volte tra il 15 giugno e il 15 novembre e rivisto anche quest’anno il 22 giugno. Un altro esempio è “D04″, inanellato ai Silbanski Greben il 7 aprile 2007, è stato visto a Miramare in giugno del 2008 da un altro osservatore mentre nel 2010 era presente tra il 20 maggio e il 13 novembre.
Mentre in autunno-inverno la partenza verso i siti riproduttivi è graduale iniziando a ottobre per concludersi a febbraio, in primavera-estate l’aumento risulta brusco e la popolazione presente passa dai 214 individui conteggiati ai dormitori nella seconda decade di maggio del 2010 ai 1780 individui di metà giugno dello stesso anno.
Anche il 2011 è stato così. Il 12 maggio scorso ho contato 54 individui sulle mitilicolture della foce del Timavo e durante un giro in canoa del 30 maggio mi ritrovavo in mezzo ad una moltitudine di marangoni che stimavo in almeno 200. Quest’anno, l’11 giugno, ho rivisto a Barcola il marangone con l’anello B14 che ho inanellato il 4 maggio del 2006 sull’isolotto Supin nell’arcipelago di Brioni (Istria meridionale), nel periodo in cui collaboravo con il Dipartimento di Biologia dell’Università di Trieste, istituto che intraprese uno studio approfondito in collaborazione con l’Università di Zagabria. In seguito questo individuo è stato visto tra Barcola e Miramare nel 2007, 2009 e 2010.
Sul “pennello” di massi posto a ovest della pineta di Barcola esiste una curiosa competizione per lo spazio tra una nerboruta bagnante che allontana i marangoni forse per le deiezioni che depositano sugli scogli dove la donna prende il sole.
L’Area Marina Protetta di Miramare interdetta a imbarcazioni e bagnanti costituisce una zona tranquilla dove questi uccelli possono sostare durante il giorno dopo aver pescato e prima di recarsi ai dormitori posti sulle mitilicolture. Nel 2010 tra 87 e 93 individui hanno sostato sulle rocce di Miramare tra giugno e agosto e una parte ha iniziato a pernottare sulla costa a pochi metri dai visitatori.Paolo Utmar, ornitologo
Responsabile monitoraggio Marangoni dal ciuffo per l’AMP Miramarefonte: www.blublog.net/Copia cache - Simili

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