I martiri galatei del 1480
22 gennaio 2013 di Redazione
di Francesco Potenza
L’assedio di Belgrado del 1456 (da Wikipedia)
Da qualche anno mi balenava nella mente cosa volesse indicare il toponimo Martiri che designa la località a ridosso dell’abitato galatonese in direzione est (per intenderci in direzione del feudo Tabelle – Galatina – Otranto). A farmi ritornare a ragionare sull’etimo è stata la pubblicazione dell’opuscolo dell’amico compianto avvocato Fernando Maglio, che nel 2008 diede alla stampa “Un po’ di Paese mio. La scuola dei sapienti di Galatone nella Japigia (motti e proverbi)”.
Leggendo a pag. 10 la citazione del “De situ Japigiae” del Galateo riguardante Galatone, mi venne un guizzo intuitivo con una verosimile spiegazione al nome della contrada “Martiri”. La citazione è la seguente: “Nella guerra dei Turchi che sconvolse tutta la provincia Galatone, la prima, soffri i furori e le incursioni dei barbari da quella parte ove è diroccata”. Altre traduzioni pressappoco traducono allo stesso modo, ma quella riportata dal Maglio con la locuzione “soffrì i furori e le incursioni dei barbari da quella parte ove è diroccata” mi ha rimandato a precedenti guerre sostenute da Galatone. Si legge ancora nel “De situ Japigiae” in riferimento a Galatone: “Dopo la partenza del Caldora, Giovanni Antonio (Orsini del Balzo) assediò la città con tutta la violenza di cui era capace, ne devastò col ferro e col fuoco tutti i rigogliosi alberi e spianò al suolo con le macchine una parte non piccola delle mura”.
Ora mettendo in relazione gli avvenimenti indicati nelle due citazioni, ho dedotto che i turchi giungendo a Galatone da Otranto (direzione est) abbiano assediato il paese nella parte “diroccata” non essendo ancora ripristinata la difesa della città con le mura. La località Martiri si trova in direzione Otranto (cioè est) e pertanto ho associato il toponimo a questo avvenimento. Questa ipotesi potrebbe essere sostenuta dal contenuto di un mio articolo scritto nel 1988 per la Società di Storia Patria per la Puglia – sezione di Galatina dal titolo “Per una mappa di anagrafe medievale. Frammento di obituario del XV secolo della chiesa di Maria SS. Assunta di Galatone” pubblicato nel “Bollettino Storico di Terra d’Otranto” al n. 8 per i tipi di Congedo Editore, riguardante l’edizione critica di cinque carte non numerate contenenti atti di morte. Le cinque carte originariamente allegate al primo registro dei morti sono state da questo staccate e formano un unico documento a seguito del restauro eseguito presso la Soprintendenza Archivistica di Bari.
Attraverso l’esame diplomatico e paleografico del documento giungevo a stabilirne la datazione e a formulare alcune ipotesi. Il documento invero era stato utilizzato da Agostino Gabrieli, che pubblicava solo alcuni atti, e da Sebastiano Fattizzo che editava per intero il documento con discutibile trascrizione; entrambi gli autori riportano un titolo, l’uno differente dall’altro, ma non indicano in quale carta del documento è scritto.
Al termine dello studio eseguito giungevo alle seguenti conclusioni:
• Che il documento datava l’anno 1480
• Che l’eccezionalità di una così elevata mortalità verificatasi in così poco tempo – 87 decessi tra il 9 settembre ed il 14 ottobre (39 nella settimana da venerdì 6 ottobre a giovedì 12 ottobre), rimandava al verificarsi di gravi avvenimenti come potevano essere una guerra o una pestilenza; e sappiamo che nell’agosto 1480 avvenne lo sbarco dei turchi sulle coste salentine causando guerre, scorrerie, saccheggi.
Questa intuizione di associare la località Martiri alla presenza dei turchi in Galatone e all’obituario che riporta da settembre a ottobre un così elevato numero di decessi l’ho palesata ad alcuni amici tra cui Francesco Danieli, Mario Spedicato, Mario Cazzato, Alessandro Laporta, Vittorio Zacchino dai quali ho avuto apprezzabili riscontri. L’amico Vittorio Zacchino, volendo approfondire l’argomento, mi ha chiesto di poter utilizzare la notizia in occasione di una pubblicazione in ricordo di Donato Moro promotore del convegno su Otranto. Ben volentieri ho aderito alla sua richiesta e ora attendo con curiosità e ansia dai suoi studi se la mia intuizione poggia su validi basi e, così, Galatone al pari di Otranto, potrà onorare i suoi Martiri.