Mentre stiamo distruggendo la Terra, la Nasa, al fine di contin uare ad ottenere fondi, annuncia di aver trovato acqua su Marte. Qualche pozzanghera minima, ma anche le prove che forse per addirittura diecimila anni sono esistiti laghi e uadi: il che naturalmente ha scatenato la solita ridda di illazioni sulla vita aliena. Ora bisogna sapere che l’acqua è una delle sostanze più comuni nel sistema solare anche se in forma liquida stabile si trova soltanto sulla terra, pianeta nel quale la vita ci ha messo almeno un miliardo e mezzo di anni per svilupparsi nelle sue forme più arcaiche e semplici.
In realtà la scoperta di questi laghetti e laghi transitori esistiti nei crateri per un periodo che va da un secolo a diecimila anni è un passo indietro rispetto all’idea che un tempo la superficie marziana potesse ospitare abbondante acqua liquida, fiumi e mari: siamo arrivati all’ipotesi di piccole pozze d’acqua di durata minima su scala geologica. Dire che questo possa essere sufficiente allo sviluppo di forme di vita è davvero solo un azzardo mediatico perché in realtà non sappiamo nulla sui tempi di sviluppo di organismi viventi. Anzi sappiamo che sulla terra dove c’era un’enorme abbondanza di acqua, ma anche di composti organici che su Marte sono anch’essi rarissimi ci sono voluti almeno un milione e mezzo di secoli. Del resto non si può nemmeno andare ad esplorare da vicino per la possibilità che vi sia una contaminazione da parte di forme di vita terrestri rimaste sul rover Curiosity.
Insomma a rigore la scoperta non aumenta le speranze di trovare vita marziana, anzi le riduce perché la famosa acqua c’è sì stata, ma in piccole quantità e per troppo poco tempo. In compenso però stiamo facendo di tutto per alterare le acque dei nostri oceani dove la vita non è solo una ridda di ipotesi formulate da scienziati alla ricerca di fondi. In quarant’anni si è dimezzata la quantità dei pesci, le barriere coralline sono al collasso, intere specie supersfruttate come il tonno rischiano l’estinzione, mentre i veleni che il sistema industriale e quello di estrazione emettono costantemente stanno profondamente cambiando le dinamiche della vita marina. Per non parlare dell’acqua dolce che viene ignobilmente sperperata sia in agricoltura che nelle attività manifatturiere che nei consumi personali provocando sempre più spesso il prosciugamento di laghi e l’estinzione di fiumi messi in crisi dai cambiamenti climatici dovuti alla “parte atmosferica” di inquinamento.
E’ necessario tutto questo? In gran parte no, esso è dovuto a incuria nella gestione delle risorse (vedi il 60% di acqua sprecata in agricoltura) come al mantenimento di un sistema folle di consumi inutili derivanti dalle conseguenze del pensiero unico, del mercatismo assoluto, del profitto infinito. George Monbiot un notissimo giornalista britannico che si occupa di tematiche ambientali ha fatto un elenco minimo e curioso di robaccia inutile per produrre le quali nelle vengono sprecate le risorse del pianeta: “uno scomparto frigorifero per uova che comunica col cellulare per farvi sapere quante uova sono rimaste. Un gadget per farle strapazzate, all’interno del guscio. Parrucche per bambine, per concedere a “bambine con pochi o senza capelli l’opportunità di avere uno stile di capelli stupendamente realistico”. L’i-Potty, che permette ai bambini di continuare a giocare sui loro iPad mentre imparano a farla sul vasino. Un capanno da 2000 sterline a prova di ragno. Una sauna di neve, in vendita negli Emirati Arabi Uniti, in cui è possibile crearsi un paradiso invernale con un click. Un frigo per angurie su ruote: indispensabile per i pic-nic – o forse no, perché pesa più dell’anguria. Crema per sbiancamento anale, per… per la verità non voglio saperlo. Il “ruotatore” automatico per orologi, che ci risparmia il fastidio di girare la rotella del nostro lussuoso segnatempo da polso. Uno smartphone per i cani con cui si possono scattare foto da soli. Banane pre-sbucciate in vaschette di polistirolo rivestiti da pellicola trasparente; devi solo sbucciare la confezione…”
Alla fine i marziani esistono davvero: sono quelli che stanno distruggendo la terra semplicemente per aumentare i conti in banca di poche persone e per convincerci ad alimentare i loro profitti con ossessivi consumi che si spingono fino al ridicolo. La Nasa non serve.