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I maschi della commedia italiana

Creato il 03 febbraio 2012 da Carlo_lock
Ho sempre apprezzato la commedia all'italiana per il fatto che, almeno fino agli anni 80, si è sempre trattato di una commedia di mattatori. Forse da questo punto di vista è il cabaret a piacermi non il cinema.
Sordi, Tognazzi e poi via via Pozzetto, Villaggio, Verdone, Lino Banfi, erano dei personaggi-macchietta,personaggi oggigiorno del tutto scomparsi dal panorama cinematografico nostrano. La moda di oggi, è orientata alla commedia realistica, alla Truffaut ed anche i modelli europei tendono a non discostarene.
Ecco, la riflessione parte da qui: non è forse uno dei più bei sogni che una donna dal fisico da pin-up possa flirtare con un individuo come Lino Banfi? (la pelata, la voce stridula, l'accento pugliese marcato); non è surreale che Ornella Muti s'innamori del "bisbetico" Celentano? L'evasione parte da qui...oggi non esiste più la commedia di evasione in Italia. Qualche sbuffo di macchiettismo è lasciato ai comici di Zelig o a Boldi o De Sica (gli ultimi baluardi dei personaggi surreali).
Ma perché questo continuo riflettere? Questa serietà? Che i gay ritornino a essere culattoni e i separati dei cornuti e basta. Non ce ne frega niente di sapere dei problemi che hanno con i loro figli. Il pubblico non ha bisogno di vedere questo al cinema , il pubblico ha sete di metafore.
Che le cose ritornino alla loro semplicità, che diventassimo nuovamente ignoranti, innocenti. Riflettere e riflettere, essere realistici non giova a questa Italia.

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