
Un articolo trovato in rete della dottoressa Sabine Eck è davvero illuminante sotto diversi punti di vista. Volete comprendere la vera differenza tra bambini e bambine? Allora dovete leggerlo e leggere anche questo sulle bambine perchè le “piccole principesse” sono davvero un universo a parte (personalmente mi è più difficile capirlo visto che ho solo figli maschi!).
Sabine racconta: “vedo anche tanti bambini in ambulatorio, e vi assicuro che è molto più complesso tenere buoni uno o due maschietti per un’ora, che una o due bambine.
La ragione è semplicissima: l’uomo, il maschio, in natura ha avuto per millenni dei compiti legati al movimento intenso (caccia, costruzione di abitazioni, difesa, lavoro della terra, e simili), mentre la donna, la femmina, faceva tutto il resto: figli e nutrizione, cioè ricerca e preparazione del cibo, organizzazione, produzione di vestiario, occuparsi del bello, aiutare occasionalmente durante la caccia (e certamente anche in guerra); insomma, spalleggiare i propri uomini quando era necessario.
Per essere chiari ai fini didattici si potrebbe affermare che la femmina è di tipo multi-centrico, mentre il maschio è tendenzialmente mono-centrico, cioè appassionato a uno o a due interessi al massimo nella vita in maniera intensa e possibilmente esclusiva.
…Il succo dell’intera questione del maschietto è in sintesi la sua grande forza fisica. Un maschio non dotato di forza muscolare difficilmente veniva considerato di valore dagli altri maschi, e nemmeno veniva preso in considerazione più di tanto dalla donna, che necessitava di un partner che proteggesse lei e la sua prole, e che le procurasse cibo a sufficienza.”
A questo punto si comprende più facilmente che i bambini hanno bisogno di fare attività in cui possano “scaricare” e incanalare la loro forza fisica, altrimenti saranno a rischio di iperattività (e non solo…).
Alcuni dei consigli della dottoressa Eck sono:
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