Secondo i dati pubblicati da Nielsen sull’andamento del mercato pubblicitario a livello mondiale, i media tradizionali, televisione, stampa e radio, registrano una crescita generale degli investimenti.
Si tratta di una tendenza che vede un incremento complessivo del 7,3%, con la televisione sempre in prima posizione che registra un incremento del 10,1% mentre la stampa conferma le attuali difficoltà con tassi di sviluppo dei quotidiani dell’ 1,1% e del 2% per quanto riguarda i periodici.
Trend che è trasversale a tutti i continenti Europa esclusa che invece segna un calo del 0,4%, con tutti i Paesi del Sud Europa in netta flessione dal -13,1% della Grecia al – 9,7% della Spagna passando per un calo del 4% in Italia.
Si tratta di tendenze che vanno contestualizzate a seconda delle dimensioni in valori assoluti dei diversi mercati ovviamente, ma che forniscono comunque il polso di quanto fuori misura siano le continue previsioni della morte, più o meno ravvicinata, dei media tradizionali.
Da leggere al riguardo “It’s Time to Stop Talking About the Death of Big Media” e l’articolo di Giuseppe Granieri Pubblicato su «L’Espresso» in edicola questa settimana dove sono stati accidentalmente pubblicati anche i miei “2¢” esposti durante una chiacchierata con l’amica Carola Frediani.