Magazine Cinema
Visto al cinema.
Una anno fa in pochi avrebbero realisticamente scommesso sul successo di una reunion anni ’80, tamarra e fracassona; invece quel che ne è venuto fuori è stato un buon film d’azione, solido e autoriale il giusto.Un anno dopo si son visti costretti a continuare a sbancare il botteghino, per farlo han dovuto bissare l’effetto sorpresa aumentando il cast con tutti quelli lasciati fuori l’anno precedente. Più il film si fa corale più i pezzi vengono peri volentieri, sia in termini di cast, sia in termini di qualità.
Quello che in definitiva ne vien fuori è un film dalla storia ancor più esile della precedente, che mette dentro tutto ciò che fa standard americano con un profluvio di pallottole sprecate. Ciò che bisogna giudicare però non è questo, è se tutto questo sforzo rende oppure no.
Inutile dirlo, rispetto al precedente questo è un film misero… tuttavia ciò che vien perso in credibilità viene guadagnato in mitopoiesi dei suoi protagonisti; il film nel calarsi addosso ai suoi 4 o 5 protagonisti principali, nel costruirsi intorno a loro con l’unico scopo di fare un qualcosa di cazzaro, ma figo, rende benissimo.
Le pacche son poche (quelle vere), quel poco che c’è è decisamente accettabile; le sparatorie non si contano e soddisfano. Ma ciò che vince è il corollario. Jean-Claude Van Damme torna alla ribalta facendo un villain (che per non rischiare d’essere troppo criptici han deciso di chiamare Vilain) dark, figo e assolutamente credibile, direi di più JCVD vince come miglior scoperta del film, recita decisamente in parte dall'inizio alla fine. L’incursione a metà film di Chuck Norris è tutto ciò che si poteva desiderare; improvvisamente sembra tutto perduto per i buoni; delle mitragliate misteriose risolvono ogni problema, dal nulla spunta lui, Chuck, si presenta, fa una battuta presa dall'internet e se ne va senza dare spiegazioni; l’incarnazione del deus ex machina non poteva essere più adatta; il cameo definitivo, la comparsata perfetta. Poi il finale… ecco ci sarebbero tantissime cose per cui criticarlo (tra cui il ritorno di Chuck Norris che un po’ rovina la scena precedente)… tuttavia io li capisco gli sceneggiattori; hanno 12 prime donne da accontentare, hanno mille citazioni di film d’azione da fare, debbono fare alcune scene di pacche che facciano ridere, altre scene di pallottole a vendere che facciano figo e solo pochi minuti per farlo… che fai? O lo fai bene (ma è impossibile), o lo fai male (ma è uno spreco) o lo fai scemo. Ed ecco quindi il più strepitoso finale dadaista di sempre, succede di tutto, senza alcuna continuità, tutto è sempre eccessivo e fuori luogo, eppure coeso, la sospensione dell’incredulità viene presa a calci nel culo e ci si diverte un casino a vedere uno Schwarzenegger più invecchiato che mai, che fa il duo comico con un Bruce Willis a cui luccicano gli occhi a tenere in mano una pistola in mezzo a quel casino; ti godi Norris che fa volare uno dalla finestra dell’ottavo piano e poi in un guizzo di precisione professionale gli spara pure che non si sa mai; si apprezza lo sforzo di quella coppia di neopensionati del finale che ci provano a tirarsi pacche vere; e le cose da dire sarebbero ancora mille… Questo non è un bel film d’azione, ma per chi ama il genere, questo è l’equivalente de “Le balene d’agosto” per il cinema della vecchia Hollywood o "La casa dalle ombre lunghe" per l'horror classico.
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