Regia: Patrick HughesIntepreti (tra gli altri): Sylvester Stallone, Jason Statham, Jet Li, Antonio Banderas, Wesley Snipes, Mel Gibson, Harrison Ford, Kellan Lutz.
Trama:
Nella squadra di Barney Ross un incidente mette in serio repentaglio la vita di uno dei membri. L'evento, unito alla ricomparsa di un vecchio e storico nemico spinge Ross a trovarsi un'altra squadra, fatta di giovani a cui non sia legato da una profonda amicizia, per portare a termine una nuova missione. Liberarsi degli amici di una vita e tenerli lontani dalla nuova missione però è più difficile del previsto."Cosa dirai all'Aia?""Io sono l'Aia!!!"
Sono una figlia degli anni '80.E da brava figlia degli anni '80 cresciuta a pane e filmacci non potevo certo sfuggirmi l'occasione.
A vedere il manifesto quasi mi scendeva la lacrimuccia..caspita, praticamente tutti (o quasi) i maggiori action heroes dell'epoca riuniti in un solo film promettevano un ritorno temporaneo all'adolescenza condita da sano divertimento tamarro.
Promessa che, dico subito, non è stata assolutamente mantenuta.
Capisco la difficoltà di gestire un cast di "prime donne" di quella portata, ma quello che sarebbe dovuto essere l'apoteosi della saga, si rivela il suo anello più debole.
Tralasciando la regia scialbissima di Patrick Hughes, il problema maggiore del film è la sceneggiatura firmata da Stallone.
La contrapposizione tra nuova e vecchia generazione di mercenari non funziona per nessuna delle due compagini.
I giovinastri, il nome di maggior richiamo è quello di Kellan Lutz proveniente dalla saga di "Twilight", reclutati probabilmente per portare i ragazzi d'oggi in sala, hanno più o meno il carisma dei bambolotti Hasbro. Delusione totale per le nostre vecchie glorie, ormai più vecchie che glorie, in stato di evidente stanchezza.
Sprecatissimo Statham.
L'amato Jasone nostro, colui che sarebbe dovuto diventare l'erede di Stallone.
Il suo personaggio si riduce ad un paio di battibecchi con il suo capo Barney Ross degni di una commedia di quarta categoria.
Mel Gibson ripete la sua caricatura di cattivissimo già vista da più parti ma alla fine, incredibilmente, risulta il meno peggio di tutta la baracca.
E veniamo ad Antonio Banderas. Il caro Antonio, comunque fisicamente abbastanza in forma, si prende il ruolo di Galgo, mercenario latino introdotto da musichetta mariachi (caro Antonio non son più i tempi di "Desperado" eh...??) di ordinanza. Iperlogorroico, farebbe qualsiasi cosa per entrare nelle grazie di Ross e soci, dovrebbe essere il personaggio divertente della compagnia, alla fine risulta insopportabile. Giuro, vedere passare Banderas da Almodovar a robaccia come questa crea più sofferenza del sentirlo parlare con una gallina....
Stenderei un velo pietoso su un Harrison Ford ormai decisamente pensionabile, Indiana Jones ora somiglia ad uno dei reperti archeologici a cui dava la caccia, ed uno Schwarzenegger più bolso del suo degno compare Sly.
"I mercenari 3" poi si dilunga decisamente troppo.Nonostante la prima scena, quella della liberazione di Snipes, promettesse davvero bene, la prima parte induce allo sbadiglio prolungato, e per un film del genere non va certo bene. Non basta una mezz'ora abbondante di crash, boommm, bang, ratttàtttàttà a salvare la baracca. E nemmeno una scena finale che fa presagire un quarto capitolo a farci sperare in qualcosa di meglio.
Forse per "I mercenari" è ora di una gloriosa e meritata pensione, prima che sia davvero troppo tardi.