Anche sul web si vive con trepidazione la sorte degli uccelli in questi giorni di pieno inverno, i "giorni della merla" cioè gli ultimi tre giorni di gennaio. Del detto sotto riportiamo, riprendendola dalla pagina Facebook di Città di Fidenza che vi consiglio visitare, l'origine.
"Tanto tempo fa una merla, con uno splendido candido piumaggio, era regolarmente strapazzata da Gennaio, mese freddo e ombroso, che si divertiva ad aspettare che la merla uscisse dal nido in cerca di cibo, per gettare sulla terra freddo e gelo. Stanca delle continue persecuzioni la merla un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana, al riparo, per tutto il mese di gennaio, che allora aveva solo 28 giorni. L'ultimo giorno del mese, la merla pensando di aver ingannato il cattivo gennaio, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio bianco si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere e gli ultimi 3 giorni di Gennaio divennero i GIORNI DELLA MERLA, i giorni più freddi dell'anno."Questo per quanto riguarda tradizione e vecchi detti, ma veniamo alla cronaca e vi troviamo la conferma che oggi sempre meno si incontrano persone in grado di distinguere piccione da merlo e tanto meno da passero. Accade così che, su un sito fidentino, un caritatevole sostegno ai pochi passeri rimasti viene scambiato come sostegno alla fastidiosa comunità dei piccioni che di fatto infestano alcuni edifici per lo più comunali della città. (A questo proposito è in cantiere l'acquisto di due falchetti da ospitare nel palazzo comunale -sui tetti non in sala consiglio- a scopo dissuasivo.) La scarsa conoscenza avicola dell'estensore dell'articolo, che da provetto fotoamatore non è riuscito ad inquadrare alcun piccione, lo ha consigliato di ripiegare riportando un riferimento, del tipo "un amico ricorda", che tira in ballo il caro parroco don Rino Davighi nel 14 anniversario della morte. Riguardo ai commenti uno solo ha abboccato alla bufala, le foto comunque sono meritevoli.
Ecco il post:
Ma è una panchina o una mangiatoia?
Le foto sono state scattate nel «parco archeologico» di piazza Grandi, all’ombra della torre, a due passi dal ponte romano, a un tiro di Flobert dalla cattedrale. A proposito, un amico ricorda quando, ragazzino, era esortato da don Rino Davighi, parroco del Duomo, ad abbattere i colombi torraioli on la carabina ad aria compressa. Dai [...] http://feeds.feedburner.com/BlogFidentino-CronacheMarziane