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I mezzi pubblici e l’altrui pensiero

Creato il 09 novembre 2011 da Angela

Vi siete mai chiesti cosa pensano gli altri? Intendo nella mia testa frullano un sacco di pensieri, ma quali sono le cose a cui pensano le persone che mi circondano? Il ragazzo seduto accanto a me sul bus verso casa, a cosa starà pensando? Cosa farà la signora che, scesa dall’autobus, cammina come una matta verso casa? Perchè va cosí veloce e non se la prende piú comoda, in fondo anche lei, come me, torna da una giornata di lavoro: chi glielo fa fare? Cosa passa nella sua testa piena di ricci? Non sono sola ora, ci sono un sacco di persone accanto a me su questo autobus, eppure alcune non interagiscono nè fra loro nè con me, altre invece danno voce a quei pensieri e parlano chi al telefono, chi col vicino. Un’immagine torna alla mia memoria: Germania, Monaco di Baviera, io poco più che diciassettenne con altri miei compagni siamo sull’S-Bahn (una sorta di ferrovia urbana) per andare a scuola, tutti in silenzio, assorti o addormentati, e noi che di prima mattina facevamo già cagnara. Cosa avranno pensato quelle persone sul nostro stesso vagone? Le avremo disturbate con il nostro parlare in una lingua a loro straniera? Avranno fatto come spesso faccio io quando mi capita di trovare degli stranieri che interagiscono fra loro nella loro lingua: avranno provato a capire qualche parola? Avranno cercato di dare un senso alle nostre espressioni facciali? Questi interrogativi rimangono. Peró vorrei proprio sapere ‘da chi o da cosa corre’ la signora dai capelli ricci ogni sera. Ogni volta ci provo a camminare più svelta di lei ma perdo sempre. Impossibile starle dietro, come forse impossibile è stato per voi star dietro a me in questi pensieri serali, di ritorno verso casa. Abbiate pazienza è stata una lunga giornata e non è ancora finita!



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