Quando Claudia mi ha parlato la prima volta dell’esperimento che aveva intenzione di fare, ho pensato che fosse una magnifica idea. Una di quelle idee che forse non cambiano il mondo, ma aiutano a renderci consapevoli del poco che facciamo e del qualcosa in più che potremmo fare, per dre il nostro piccolo contributo a renderlo più vivibile.
Ho inziato a pesare la mia spazzatura con molto entusiasmo e qualche dubbio: riuscirò a essere costante? Apprenderò cose demoralizzanti sul mio stile di vita? A quasi un anno dall’inizio posso rispondere con un no e un sì:-)
Il gesto di pesare la spazzatura in sé non è nè gravoso nè particolarmente difficile. Presa l’abitudine, è una pratica che entra a far parte della routine. Ma a volte è la routine stessa a essere un po’ stravolta e i gesti quotidiani vengono sospesi da una vacanza, un lutto, un momento in cui ogni cosa anche la più piccola diventa uno sforzo enorme. E’ stato così che ho sospeso per un po’ di tempo, insieme a tante altre cose, la mia pesata. Mi dispiace, perché continuo a credere in questo progetto.
Pensandoci ho concluso che ci poteva essere un modo di riscattare la mia assenza e dare un senso alla risposta alla seconda domanda. Sì, ho appreso cose abbastanza demoralizzanti sul mio stile di vita. Perché se una media di 2,4 kg alla settimana di rifiuto indifferenziato vi sembra poco, pensate a cosa significa spalmarlo su un anno, sull’intera popolazione di una città. Cifre enormi che danno da pensare. Esattamente come il mezzo chilo di carta.
E allora mi sono detta che è venuto il momento di alzare l’asticella. Tra i miei propositi dell’anno prossimo, non c’è soltanto il mantenere l’abitudine a pesare la spazzatura (a prescindere dal fatto che continuiamo il progetto sul blog). C’è quello più ambizioso di ridurre quella media, impegnandomi settimana dopo settimana.
I mesi di pesata del 2010 mi hanno fatto capire molte cose, la più importante delle quali è che l’unico modo per ridurre la spazzatura è ridurre i consumi e scegliere, esercitare il potere di scelta ogni volta che è possibile, favorendo chi produce meno imballaggi o assembla permettendo la successiva differenzazione. Il 2010 è stato un anno di studio e osservazione, il 2011 sarà l’anno del mettere in pratica!
Foto: dev null