I miei pensano che ora vada tutto bene, che io in qualche modo sia calma, non felice ma nemmeno disperata…
Mentre scrivo sto piangendo, e mi viene quasi da vomitare.
Si può vomitare per la tristezza? Non lo so.
Loro non mi vedono piangere da mesi, e pensano che ormai io stia bene.
Ma io non saprei come dire loro che non sto bene per niente.
Se piango di giorno devo farlo in silenzio, altrimenti mi sentono.
Di notte ho un po’ più di libertà e piango abbastanza liberamente. Tanto dormono.
Ma non posso farmi vedere,
non posso dire loro “Sapete? Sto ancora una merda”, perché non sarebbe giusto.
Mio padre mi ha tenuto a distanza, quasi per non essere contaminato dal mio stato d’animo, a settembre-ottobre.
La mamma invece si è sforzata, per quelle che erano le sue capacità di donna riservata, di starmi un minimo vicino.
Mi ha visto alzarmi la mattina, andare in cucina con gli occhi gonfi, versarmi un po’ di gocce e tornare nel buio della mia stanza. Mi ha visto perdere peso, mi ha visto piangere litri di lacrime. Mi ha visto non mangiare.
Adesso che tutto sembra essersi calmato, non posso tornarmene fuori con la mia prostrazione e tristezza.
Per cui continuerò a tenere tutto nascosto, a pensare al suicidio di notte, a schifarmi di me stessa, a non sentirmi degna di niente.
E’ un post di merda, scusate, ma stanotte non ce la faccio a trattenermi.