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I miei primi sedici anni e i secondi

Creato il 02 settembre 2015 da Leggere A Colori @leggereacolori

La colazione nel solito bar, il solito cappuccio e pasta molto zuccherata, le stesse piccole variazioni nei titoli dei quotidiani. Queste sono le nostre sicurezze, quelle cose che sopravvivranno. Come portare le mutande e guidare a sinistra. Nessuno si sognerebbe di chiederti “è questo che volevi”, di verificare se ricordi ancora o se ci hai mai davvero pensato. Queste sono le nostre sicurezze. Non spiegare. Attendere, che le prime cose tornino senza essere più le stesse, più basse, smagrite, bruciate, con i segni dell’usura, raddoppiate.

Ti affacci al cielo e capisci che non è una giornata che conviene, che da qualche parte qualcuno ti sta arredando fin troppo bene il tuo limbo personalizzato. La vita non regge il passo con le pagine strappate di questi quaderni, che sono tutto quello che mi succede in un angolo. Chissà se basteranno i discorsi importanti, se basterà il vino, portare a termine il proprio lavoro, o scambiarsi un numero di telefono.

Sedici anni con le mani tagliate, i piedi legati, sedici anni con la rabbia dei sedicenni. La fine, quasi fine, le notti senza pause e le albe con qualche lacrima di stanchezza necessariamente assorbita dal movimento delle palpebre. Meriti inosservati e plateali ingenuità vendicate. Stappare le bottiglie di birra in discoteca e desiderare la signorina accompagnata, senza guardare oltre, stappare e tornare a svuotare frigoriferi.

Sedici anni e provare a perdersi, a fare il contrario, a sembrare un grande esperto e poi fermarsi sul ciglio di tutto quello che hai camminato per vomitare. Che non erano cose per te. Sedici anni e provare a fregare i tuoi, a uscire di nascosto fuori verso un mondo sempre aperto. Barricarsi, finire sopra una ragazza e realizzare che ha delle parti morbide di cui diventerai presto dipendente. Un magazzino pieno di bugie da dare a chi vuol sapere gli affari nostri. E poi guarda, cammini storto, non si può fare molto. Ma ti siamo vicini. La forma dell’offrire le cose che ti servirebbero e non si hanno ha salvato decine di apparenze, oggi possono ancora farsi le vacanze. La forma è lì, dietro, le persone. Tu sei nei primi venti anni, un posto molto profondo.

Tutta questa dolce frenesia dovuta, e sono qui, a doppiare quei sedici anni, a pensare che sono un altro. Che sorrido meno, che ho perso l’uso dei complimenti, che adesso non aspetto l’approvazione, che cambio le vite degli altri senza rimorsi, che sbaglio e soffro di più perché gli errori li comprendo meglio, che gli appuntamenti li prendo solo con pochi perché incontrarsi è troppo importante, se non ti cambia non serve.

I miei secondi sedici anni, a cercare il pelo bianco, ad aspettare la stanchezza in anticipo, essere pronti più al peggio che al meglio. Tanto per evitare sorprese. Non c’è abbastanza tempo e allora io voglio andare solo nei posti che sono tutto. Sparare a salve, fare la guerra dalla parte sbagliata, come in tutte le guerre, alle cose che si pensa si debbano obbligatoriamente fare. A pensare quanto di quel cosa tornerà indietro. Sedici per due, amami o fai come ti pare. Non credo di aver bisogno di quel ciao, di quelle promesse per migliorare la mia fantasia. Giochiamo con le parole se fossero armi, e l’autorizzazione a farci male la troveremo: sì che siamo anche ciechi al dolore.

I miei secondi sedici anni, qualche pezzo di ragazzino da trovare è rimasto, abbiamo una chiacchierata in sospeso, da ciechi. Da fare in braille con tutte le luci del palazzo spente, sulla pelle, in questa notte sbucciata. Troviamo il centro biodegradabile, ora, che domani non ci sarà più.

Due volte sedici anni e cercare ancora la rima baciata. Non farsi bastare la libertà e scolpire finestre nel granito. Farsi venire da piangere, ancora, davanti alle cose belle e grandi.

Hai sbagliato. Ti voglio bene. Sei uno stronzo. Hai un ego grande così. Sei il solito. Poi ci sentiamo. Sei un grande. Grazie. Ti adoro. Migliaia di chiavette usb aperte nello stomaco, che ha registrato tutto, che è stato al passo con tutti voi e non ha cancellato.




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