Magazine Diario personale

I miei racconti - la siberiana

Da Astonvilla
I MIEI RACCONTI - LA SIBERIANA
Questa piccola storia mi ha insegnato che e' sempre meglio lasciare i bei ricordi dove stanno senza mischiarli con la realta' che quasi sempre tende a deformarli quando non a rovinarli
---------------------------------------------------------------------------------La storia inizio' al mio primo viaggio cubano parecchi anni fa,ero con la persona chemi porto' a Las Tunas,essendo appunto al mio primo viaggio lui mi faceva da guida e mi evitava le consuete mecaniche che toccano ad ogni neofita.
Lui aveva vissuto per un anno e mezzo all'hotel e conosceva praticamente tutti,dal direttore alle donne delle pulizie.
In quegli anni al Tropical,la disco dell'hotel ogni sera c'era lo spettacolo e quini avevano un corpo di ballo,ovviamente il mio amico conosceva pure queste..... :
Un pomeriggio andiamo in hotel e da li' entriamo in piscina,essendo lui amico pure del salvavida ci siamo fatti un traco assieme,a un certo punto sono arrivate le bailarine per riposarsi dopo le prove,e conobbi lei.
Aveva un nome russo e i tratti pur con la consueta fisionomia caraidbica tradivano qualche antenato caucasico.
Aveva gli occhi a mandorla ma con la parte esterna rivolta verso l'alto alla siberiana.
Bella gnocca e di quelle non solo osso che piacciono a me.
Quando ce ne andammo,dovevano continuare le prove,chiesi al mio amico come rintracciarla,ero al primo viaggio e ancora non avevo capito bene come funzionava il tutto..... ..e lui mi disse che potevamo andare a beccarla a casa il giorno dopo.
Viveva in zona aeroporto in una casa in muratura di un piano,la trovai che era sul tetto che stava stendendo,le chiesi di uscire la sera e da quel momento ci frequentammo per un po'.
Lei era stata in Germania ma non aveva funzionato,aveva una figlia e ....le solite cose.
Non posso dire che divento' una cosa speciale,so che torno' in Germania una seconda volta,e fino a 4/5 anni fa ci si incontrava ancora,poi le nostre strade non si incrociarono piu'.
Fino a questo febbraio.
L'ho rivista una mattina al parque seduta a una panchina con una amica.......non la riconoscevo......era vicino alla quintalata.....
Un faccione da paura e un culo che faceva provincia...ma era lei inequivocabilmente......
Non andai a salutarla,non avrei saputo che dire....era irriconoscibile.....
Credo che molte volte sia meglio che certi ricordi restino dentro di noi,perche' la realta' spesso....te li distrugge.....

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