Scontro finale e Cielo di fuoco (scritti da Stefano Vietti e disegnati da Roberto De Angelis, Giuseppe Barbati e Luca Casalanguida il primo e da Guido Masala e Giacomo Pueroni il secondo) sono, quindi, due albi ad alto contenuto adrenalinico che, chiudendo il lungo ciclo della Guerra dei Mondi, aprono le porte al nuovo reboot della serie, inaugurato dal numero 250 Il segreto di Sigmund. Si tratta di una vera e propria ripartenza, sottolineata anche dal restyling grafico affidato a Sergio Giardo, nuovo copertinista e autore dei disegni di questo nuovo "primo albo". La stessa copertina richiama quella del mitico numero 1, e il Nathan di Giardo ha un sapore classico, di ritorno alle origini. E sono proprio le origini della serie e la sua evoluzione in questi anni ad essere rievocate nella storia ideata da Antonio Serra, e sceneggiata insieme a Mirko Perniola e Davide Rigamonti, che si dipana su quattro albi fino al numero 253. Attraverso questa emozionante miniserie nella serie, rivediamo personaggi del passato, come Reiser o Aristotele Skotos o Hadija, apparire nelle vesti di importanti comprimari di avventure che vedono protagonisti gli storici amici Nathan e Legs, insieme a Sigmund.
Legs - disegno di Patrizia Mandanici
E' il tremendo segreto di Sigmund il filo conduttore della storia, quel segreto celato nei sotterranei dell'Alfa Building fin dai tempi di Reiser. Il suo svelamento e il rinforzarsi dell'amicizia fra i tre compagni salutano la fine di questo ciclo che, secondo me, è stato ancora più affascinante di quello della Guerra con Marte. Ha infatti avuto la capacità di riannodare i fili del passato in modo appassionante e per nulla scontato, soddisfacendo così i lettori storici di Nathan. Nello stesso tempo ha riassunto in modo conciso ma sostanziale molti temi del mondo nathanneveriano in modo che anche un nuovo lettore ne esca con la consapevolezza di conoscere le basi di quel mondo e con la curiosità di continuare a scoprirlo. La fine della miniserie porta anche un'incognita pesante sul futuro degli Agenti Alfa, costituita dal terribile nemico denominato Omega, "figlio" dello stesso Sigmund e del suo super computer.Sigmund - disegno di Patrizia Mandanici
Oltre ai disegni di Giardo, voglio sottolineare lo stile del tutto unico di Patrizia Mandanici, che firma la parte grafica del terzo albo della miniserie, intitolato Nel cuore della macchina in cui il suo personalissimo Sigmund esprime perfettamente l'evolvere dello stato d'animo del polacco lungo lo svolgersi del racconto. Per non parlare dell'interpretazione di Nathan e Legs, i cui volti comunicano con naturalezza tutte le emozioni che vivono.Dopo sei mesi di crescendo rossiniano, ci voleva un albo di decompressione come Le chiavi del futuro, di ritorno al flusso normale degli eventi, in cui si ricostruisce dopo la guerra, si ritorna alla vita dopo il periodo di devastazione e di morte. Assistiamo alla rinascita dell'Agenzia Alfa sotto la nuova direzione di Elania Elmore, all'arruolamento ufficiale come nuovo Agente Alfa di Kay, la figlia di May e Branko e al lieto evento del doppio matrimonio delle coppie Sigmund-Betty e May-Branko.
Anwen e Nathan - disegno di Andrea Cascioli
Dopo tanti albi ad altissimo livello, magari ti aspetti una pausa, una storia non dico sottotono, ma normale. E invece no! Ecco un'altra chicca, quella che ho apprezzato di più, uscire dalla fantasia di Mirko Perniola per colpirti diritto al cuore. Una splendida storia di amore e morte, che vede un Nathan lottare per la vita nella perduta città di Lidande, i cui abitanti sono mutati in forme più o meno mostruose a causa di un morbo letale, soggiogati dal regime violento della perfida Myghal. Sono due gli elementi di pathos che dominano la storia: la dolorosa malattia che sembra portare inesorabilmente Nathan verso un'orribile fine attraverso un'orrenda mutazione del suo corpo, e l'amore di Anwen, la donna che protegge Nathan, di cui si innamora, ricambiata e che si rivelerà essere alla fine il motivo della missione dell'Agente Alpha a Lidande. Una storia indimenticabile, tanto quanto la figura dolente ma forte di Anwen, che meritatamente si annovera fra i personaggi femminili più importanti della serie. Sono queste le avventure che fanno di Nathan Never una serie unica: c'è la fantascienza, ovviamente, ma il plus è dato dall'aspetto umano. Il mondo di Nathan è una rappresentazione dell'umanità con tutte le sue sfumature in un futuro realistico e coerente. Io non sono un grande appassionato del genere ma la capacità con cui gli autori hanno saputo creare una serie di personaggi così veri e vivi mi ha fatto innamorare di Nathan Never.Anwen e Nathan - disegno di Andrea Cascioli
Al successo di questa storia contribuiscono anche i disegni di Andrea Cascioli, adatti ad esprimere tutto il dolore fisico e psicologico che attraversa i due albi di sua competenza: non sarà facile dimenticare il volto sofferente di Nathan uscito dalle sue matite. L'avventura si conclude poi nella prima metà del terzo albo, sceneggiato da Antonio Serra e disegnato da Sergio Giardo. La seconda metà di La megalopoli è un'inquietante viaggio nella psiche di May, scritta ancora da Serra e disegnata da Francesca Palomba: uno spunto molto interessante che avrebbe meritato uno sviluppo più consistente. A pagina 4 dell'albo c'è una sorpresa, inaspettata per molti lettori, ovvero la lettera con cui Antonio Serra comunica di cedere la cura editoriale della serie a Glauco Guardigli, suo collaboratore ormai da molto tempo: un passaggio di consegne, a suo modo storico, nel segno della continuità.Novembre, dopo tanto pathos, ci porta ancora un'ottima storia in questo infinito 2012 nathanneveriano: Haiku, scritta da Alberto Ostini e disegnata da Val Romeo. Una missione del nostro Nathan in Giappone lo vede ancora protagonista di una breve ma intensa storia d'amore con una celebra violoncellista che lo farà riflettere sul ruolo che le donne importanti della sua vita hanno rivestito per lui e, soprattutto, sulla sua capacità di amare, sulle "gocce di splendore" che è stato in grado di donare e di ricevere.
Terminare il 2012 con Gli innocenti, una storia "standard" che, posizionata in una diversa sequenza di avventure, definiresti di tutto rispetto, una classica missione da Agente Speciale, ben costruita da Bepi Vigna e altrettanto ben disegnata da Germano Bonazzi, serve a far ritornare alla normalità il mood della serie.
Che dire!?! Il 2012 di Nathan Never è stato di livello altissimo: penso la migliore serie Bonelli dell'anno. Il morbo della città perduta e Mutazione! di Perniola e Cascioli sono, come detto, gli albi che si distinguono ancor di più oltre la media già elevata, tanto per i testi quanto per i disegni (alla pari, questi ultimi, con quelli della Mandanici). La miglior copertina è di Sergio Giardo: ancora Il morbo della città perduta.