Il primo motore è stato il regalo da fare all'amico Frank, ma poi tutto questo viaggio a ritroso ho pensato fosse un'ottima occasione per stabilire qualche punto fermo nel cinema che preferisco e parlare brevemente di alcuni film che probabilmente non recensirò mai sul blog...
Premetto che odio le classifiche e mi scuso anticipatamente per le dimenticanze che sicuramente avrò.
Visto che gli anni cominciano a essere tantini ho deciso di fare un post a puntate...se possibile a cadenza domenicale...Spero gradirete. SI COMINCIA!!!
1968 : LA SPOSA IN NERO
Il 1968 è l'anno di tanti film fondamentali per la mia formazione da appassionato: è l'anno di 2001 :Odissea nello spazio, uno spartiacque nel cinema di fantascienza, un film da vedere e rivedere, è l'anno di Rosemary's baby, uno dei capolavori di Polanski, film che amo follemente, è l'anno di Hollywood party, il mio antidepressivo preferito, ogni volta che sto un po' giù metto il dvd nel lettore e premo play per dimenticare la giornata più ricca di downs rispetto agli ups, ma il mio cuore batte per questo film di Truffaut, un archetipo del revenge movie che si muove su coordinate hitchcockiane con una Moreau veramente memorabile. Thriller si , ma mediato dall'immensa sensibilità di Truffaut che racconta a suo modo un amore andato male....
1969: NON SI UCCIDONO COSI'ANCHE I CAVALLI?
Anche qui esclusioni eccellenti, probabilmente nella bibbia del cinefilo non ci sarebbe gara tra giganti come Il mucchio selvaggio o C'era una volta il west , Butch Cassidy oppure anche Dillinger è morto, per me uno dei capolavori della cinematografia italiana ma le scelte si fanno col cuore e il cuore mi indica il film di Pollack, un racconto straziante di un periodo buio della storia americana. Narra in termini quasi grotteschi di come per molti il Sogno Americano si tramuti in incubo. Claustrofobico e asfissiante, non dimenticherò mai lo sguardo di Sarrazin nè l'energia di una Jane Fonda nel fiore degli anni. Film indimenticabile.
Qui il cuore conta più di ogni altro fattore nella mia scelta: il film di Lean è ben infisso tra le fibre muscolari del mio cuoricino e da un po' di anni a questa parte lo è ancora di più perchè io su quella spiaggia dove c'è la scena clou del film ( l'incontro tra i due amanti , tra sogno e realtà con Gregory Peck che sbircia da dietro una roccia e fissa muto con rassegnazione le orme sulla sabbia) ci sono stato. Ci ho passeggiato, ne ho respirato l'aria, ho sentito l'odore dell'Oceano che mi ha quasi lambito i piedi. Difficile per me escludere dal posto più alto del podio film che ritengo veri e propri capolavori ( tra tanti altri di quell'anno) come Piccolo grande uomo, film per me legato a ricordi straordinari ( uno dei film preferiti di mio padre, colui che mi ha contagiato con la sua passione per il cinema) o Cane di paglia, forse il mio film preferito di Peckinpah, film che in tanti anni non è invecchiato nemmeno di mezzo secondo....Come è dura fare queste classifiche...
1971: ARANCIA MECCANICA
Qui quello che dicono cuore e cervello quasi coincidono. Dico quasi perchè un angolino nel mio cuore è dedicato a un film delicato e terribile come Il commissario Pellissier di Sautet, uno dei registi che amo di più , un altro angolino è consacrato a L'ultimo spettacolo di Bogdanovich, ritratto spietato di una provincia americana senza futuro ( di cui abbiamo parlato nel blog, esattamente qui ) e non posso dimenticare altri pesi massimi come Il braccio violento della legge o Duel ma Arancia Meccanica è qualcosa che trascende il cinema , è arte tout court e non solo cinema, un qualcosa da vedere e rivedere come stessimo in un museo. Ha segnato un epoca ed è ancora sorprendentemente attuale, perchè l'arte vera non risente del passare degli anni...
1972. SOLARIS
1973 : THE WICKER MAN
Anche qui ci troviamo di fronte a una vera e propria leggenda. Non potrei definire altrimenti un film che parte come parodia e fa diventare parodia di se stesso l'originale perchè entrato talmente in profondità nell'immaginario collettivo da estrometterne un'originale assolutamente mitico. Cinema popolare, quello di Mel Brooks che diventa arte . E pensare che il 1974 è l'anno di un film da cineteca come Il padrino parte 2 , Professione reporter ( recensione qui) o C'eravamo tanto amati ( di cui ho parlato qua ), assoluti pesi massimi nelle mie preferenze.
Ma Frankenstein Junior non si tocca, forse è uno dei film che ho visto più volte e qualche anno fa ho avuto anche la fortuna di vederlo al cinema in una rassegna.
Ecco , credo che per oggi vi ho procurato abbastanza tedio addentrandomi nel labirinto dei miei millemila film preferiti....A domenica prossima....