In conclusione e’ stato approvato il cosidetto “Patto per la crescita” una decisione questa dell’UE per far ripartire il processo di integrazione. Nelle conclusioni dei ministri riuniti a Lussemburgo si ribadisce l’impegno inequivocabile a favore dell’integrita’ territoriale della Bosnia Erzegovina e a favore della sua prospettiva europea. Il documento dei ministri condanna fermamente “l’inaccettabile retorica secessionista” e si ricorda che Sarajevo rischia di rimanere indietro nel processo di avvicinamento a Bruxelles a causa “della mancanza di volonta’ da parte dei politici bosniaci” a differenza di altri paesi della regione che stanno facendo progressi. Adesso tocca alla Bosnia o meglio ai suoi politici ad intraprendere quello che sono i loro obblighi per il benessere del paese e del proprio popolo. I ministri delgi Esteri del 28 ricordano le proteste popolari all’inizio dell’anno che hanno travolto l’intero paese e quindi spetta ai leader politici offrire risposte concrete relative alle aspettative e preoccupazioni espresse dai cittadini. Le priorita’ da affrontare, rileva il documento dell’UE, sono l’attuazione delle riforme sociali ed economiche tra cui emergente il problema dell’altissimo tasso di disoccupazione, la necessita’ di migliorare il coordinamento delle politiche economiche e di bilancio, la creazione di un migliore ambiente imprenditoriale, un maggiore coinvolgimento della societa’ civile e dei giovani.
Il testo è tratto dalla trascrizione della corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi a Radio Radicale