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I mirtilli: preziosi alleati

Creato il 16 luglio 2013 da Clara Pirovano
In fitoterapia, il mirtillo è utilizzato per curare numerosi disturbi.  È importante però saper distinguere tra  differenti tipi di mirtillo, per poter utilizzare al meglio le sue proprietà curative.
Le tipologie utilizzate maggiormente sono il Mirtillo rosso comune (Vaccinium vitis idaea), il Mirtillo rosso americano (Vaccinium macrocarpon) e il Mirtillo nero (Vaccinium myrtillus).
Il mirtillo rosso comune è un arbusto di sottobosco caratteristico dell'Asia e dell'Europa, Italia compresa. Ha una grande funzione disinfettante e diuretica; viene impiegato per mantenere e ripristinare la regolarità intestinale e per combattere le infezioni sia intestinali che urinarie.
Inoltre, rientra tra i fitoterapici utilizzati in menopausa, quando nella donna si riduce la quantità di estrogeni prodotti e aumentano i rischi di malattie cardiovascolari e di osteoporosi. Il mirtillo svolge infatti un'azione estrogenica, che consente di attenuare i sintomi della menopausa e di attenuarne anche alcuni effetti come caldane, invecchiamento cutaneo e osteoporosi appunto.
Il mirtillo americano, meglio noto con il nome di Cramberry, è un arbusto tipico del Nord America e del Canada e ha proprietà e utilizzi molto simili al mirtillo comune. È però molto più efficace per le patologie cardiovascolari e urinarie. Viene ampiamente utilizzato per curare e prevenire la cistite, un disturbo femminile molto diffuso, che si presenta spesso con recidive proprio in estate.
Da recenti studi, non ancora confermati, sembra che, se preso con regolarità, agisca sul batterio Escherichia Coli, uno dei principali responsabile delle affezioni alle vie urinarie, eliminando l'infezione.
Il mirtillo nero (Vaccinium myrtillus ) invece, è un piccolo arbusto spontaneo, comunissimo nel sottobosco montano e che si può trovare facilmente sia nelle zone alpine che appenniniche. I suoi frutti sono molto ricchi di antociani, pigmenti colorati che lo rendono utile per la salute.
È antinfiammatorio, utilizzato per gola e prime vie respiratorie. Favorisce la resistenza capillare, rendendolo utile nelle terapie della vista, nei danni alla retina e di fragilità capillare dell'occhio.
Diminuisce, inoltre, la permeabilità capillare ed è per questo un ottimo alleato nel trattamento della cellulite e della ritenzione idrica. Grazie poi alle sue proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, oltre che leggermente diuretiche, è un toccasana per il sistema cardiovascolare.
In fitoterapia si trovano in genere sotto forma di Tinture madri o Macerati glicerici (gemmoderivati). Per il loro utilizzo corretto e la posologia, rivolgersi all'erborista o al farmacista di fiducia.

Articolo originale di Il tempo che vorrei - Naturopatia. Non è consentito ripubblicare, anche solo in parte, questo articolo senza il consenso del suo autore. I contenuti sono distribuiti sotto licenza Creative Commons.


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