Da “La stagione del cannibale” a “I moralisti” non sono trascorsi che tre anni circa, pochi se si considera il grande cambiamento di sonorità che separa i due album degli Amor Fou, gruppo che, a mio avviso erroneamente, viene spesso accomunato ai Baustelle, sapete, quando parlando di Giusy Ferreri (quella che il singhiozzo non le è ancora passato) a qualche sprovveduto vien fuori “ma sì dai, quella che somiglia un po’ a Amy Winehouse”.
Non ho nessuna intenzione di ammorbarvi con una mia insulsa recensione del nuovo CD che sta per uscire, anche perché “I moralisti” è un album talmente superlativamente bello che parlandone con la poca voglia di scrivere che mi ritrovo, non solo non gli renderei giustizia, ma farei danni. Del resto cosa c’è di meglio che giudicare personalmente, e visto che ce n’è la possibilità… [clicca un po' qua >]
Devo aggiungere altro? Sì, certo. Gli Amor Fou sono molto attivi in rete:
trovate il loro blog [qui >],
li trovate su MySpace [qui >],
su YouTube [qui >],
su Facebook [qui >]
e su Lastfm [qui >].
Se vi va, fatemi sapere.