I morti che si travestono per Halloween

Creato il 20 ottobre 2012 da Tanogabo @tanogabo2

Crociate o non crociate cattoliche ci siamo: la festa di Halloween è arrivata e, mascherata per non farsi riconoscere, stanotte busserà nelle case dei Palermitani. La stessa città che vede le strade invase da zucche e cappelli, per le feste dei principali locali della movida, ha aderito alla protesta de le Sentinelle, gruppo di evangelizzazione giovanile, che ha proposto la diffusione di immagini di santi per tutto il corso della notte, con l’apertura a oltranza di una chiesa.

Il divertimento profano, dunque, e la religione per la commemorazione di tutti i santi. Dai gruppi di bambini che giocavano a uno due tre stella nelle lunghe giornate nei cimiteri, fino ai bambini che, mascherati, bussano alle porte al suono di “dolcetto o scherzetto?”. Ma si è davvero tanto lontani da quei bambini che mangiavano grandi bambole di zucchero?

Palermo e Catania in primis accoglieranno le Fiere dei Morti, ricorrenza irrinunciabile con luci, lumini, colori, dolci e zucchero e saranno pronti a sottolineare quella che dall’1 al 2 novembre disegnerà la notte misteriosa in cui i defunti si divertiranno a nascondere i loro regali nei posti più impensabili, perché se festa deve essere, allora al mistero si aggiungerà anche il gioco.

Nessun conflitto dunque, perché Halloween invaderà le nostre strade stanotte, mentre la festa dei mortidomani notte. I palermitani ricordano la visita di rito alle catacombe, aperte nella notte dei defunti: “Ci sono andato con tutta la famiglia e l’indomani i bambini hanno trovato i regali come ogni anno”. E’ questa la voce di uno dei tanti panormiti di mezza età che ricordano gli anni in cui ancora ai bambini si poteva far credere che i morti arrivassero per trovarli proprio in quella notte speciale.

“E’ Halloween e andiamo in giro per i locali”Marta ventitreenne, come molti suoi coetanei non festeggerà la ricorrenza dei morti, ma prenderà parte alla movida palermitana per la ricorrenza americana, ormai molto più nota di quella destinata a scomparire e chissà, magari fra qualche anno si sentirà un’eco che ancora melodiosa reciterà:

“Armi santi, armi santi,
Iu sugnu unu e vùatri síti tanti:
Mentri sugnu ‘ntra stu munnu di guai
Cosi di morti mittitimìnni assai”. 

(Anime sante, anime sante,
io sono uno e voi siete tanti:
mentre sono in questo mondo di guai
Regali dei morti mettetemi in abbondanza).

Lucia Bonelli


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