I musicanti di Brema
di Jakob e Wilhelm Grimm – ill. Claudia Palmarucci
Orecchio Acerbo – p.36 -e.16
Perchè nel 2012 continuiamo a raccontarci le storie di Ulisse, di Noè e degli animali di Esopo; cosa hanno ancora da dirci le avventure di don Chisciotte, re Artù e Dartagnan; perchè continuano a pubblicare le fiabe di Andersen e dei fratelli Grimm? Ci sono storie che da secoli parlano al nostro cuore e alla nostra fantasia. Storie che mettono in moto il nostro cervello, ci commuovono, ci fanno arrabbiare e spaventare a morte. Hanno emozionato noi quando indossavamo pantaloni alla zuava, calzettoni forati e scarpette con gli occhiellini ed emozionano i nostri figli che crescono a pane e playstation.
Come sia possibile tutto questo credo dipenda dall’inifita duttilità delle storie che si prestano ad essere plasmate, modificate, attualizzate, rese vive e fatte nostre ad ogni epoca e ad ogni latitudine. Per questo sono convinta che nell’empireo della nostra e della loro immaginazione le Winx andranno ad accomodarsi al fianco di schiere di pirati, di baroni rampanti, cappellai matti, Sandokan, Pinocchio…
Era per dire che Orecchio Acerbo ha appena mandato in libreria un bell’albo dei fratelli Grimm, illustrato e reinventato magistralmente da Claudia Palmarucci: la crisi e la disperazione mettono in viaggio quattro animali che incontrandosi scoprono di avere in comune un sogno e una sconfinata voglia di riscatto.