L'attentato, della cui organizzazione si sospetta Al Qaida, rientra nell'atteggiamento di persecuzione, più o meno velata, della popolazione copta da parte di alcuni fondamentalisti musulmani. I copti, infatti, sono un gruppo minoritario ma numeroso in Egitto, e negli ultimi anni sono stati bersaglio di diversi attentati (tra cui l'attentato di Nag Hammadi del gennaio 2010 e quello di Kosheh del 2000).
A seguito della strage, in Europa e in tutto il mondo si sono levate voci a favore dei copti; d'altro lato, alcuni esponenti musulmani egiziani hanno reagito veementemente contro quella che hanno percepito essere un'ingerenza negli affari egiziani. Insomma, i contrasti tra musulmani e cristiani che stanno diventando sempre più frequenti recentemente.
Manifestante musulmana dimostra contro gli attacchi alla
chiesa copta portando i simboli dell'Islam e del Cristianesimo
La proposta ha riscosso ampio successo, e il giornale Ahram Online ha riportato che:
Tra gli scudi vi erano le star del cinema Adel Imam e Youssra, il popolare predicatore Amr Khaled, i due figli del presidente Hosni Mubarak, e migliaia di cittadini che hanno detto di considerare l'attacco come diretto contro tutto l'Egitto.
«Non si tratta di noi e loro», ha detto Dalia Mustafa, studente che ha partecipato alla messa alla chiesa della Vergine Maria a Maraashly. «Siamo una cosa sola. Questo è stato un'attacco contro l'intero Egitto, e io sto dalla parte dei copti perché l'unico modo in cui le cose cambieranno in questo paese è stando uniti».Nei giorni seguenti l'attacco, vi sono state numerose manifestazioni di solidarietà tra copti e musulmani, con manifesti inneggianti all'unità che raffigurano moschee e chiese, mentre molti egiziani hanno cambiato le proprie immagini su Facebook con una croce all'interno della luna crescente in segno di unità.
Forse non tutto è perduto.
Fonte: Yasmine El-Rashidi, «Egypt's Muslims attend Coptic Christmas mass, serving as "human shields"», Ahram Online, venerdì 7 gennaio 2011.