Partecipazione G.
Buoni, molto buoni.
Ma perchè pucci i biscotti nel vino?
Perchè non sono semplici biscotti, questi sono cantucci.
Beh a me sembrano biscotti con le mandorle.
Si, lo sono. I cantucci sono biscotti con le mandorle tipici della toscana, di Prato per la precisione, che tradizionalmente si inzuppano nel vin santo. Questi non sono proprio i cantucci di Prato, ma una rielaborazione della mamma, che a me piace tanto tanto.
Ah…sono quelli che abbiamo fatto tante volte nelle ultime settimane io e la mamma
Si esatto
Al papà piacciono tanto, e la mamma si è messa in testa di fare i migliori cantucci del mondo. Quindi sono settimane che sperimentate ricette, e devo dire che quest’ultima è davvero perfetta. Con tutti questi assaggi ho rischiato di morire schiacciato da un picco glicemico…ma ne è valsa la pena!Allora stasera ne diamo un pochino anche allo zio…
Eh no! Io mi faccio il duro e sporco lavoro dell’assaggiatore e poi il prodotto migliore lo date allo zio?!?! Non mi pare giusto…
Ma l’ospite è sacro…
Anche il capofamiglia
Su dai papi, non fare il bambino…poi ti è piaciuto assaggiare
Beh non fare il bambino detto da una pulce di 4 anni e mezzo non è male…però si mi è piacito assaggiare e molto…va beh parliamo della ricetta che è meglio
Gli strumenti:
- Planetaria con la frusta
- un cucchiaio di legno (meglio una spatola di legno)
- una teglia da forno
- carta forno
Gli ingredienti:
- 430 g di farina di kamut
- 1 bustina di lievito per dolci (16 g)
- 320 g di zucchero di canna
- 2 uova intere e 3 tuorli (uova medie)
- 50 g di burro fuso tiepido
- 1 pizzico di sale
- 250 g di mandorle sgusciate non spellate
Innanzitutto G. e la mamma pesano e preparano gli ingredienti. Montano nella planetaria le uova e i tuorli con lo zucchero ed aggiungono il pizzico di sale.
Quando le uova sono bianche spengono la planetaria e G. aggiunge il burro a filo mentre la mamma mescola con il cucchiaio di legno. Quindi la piccola aggiunge la farina setacciata insieme al lievito un cucchiaio per volta….mentre la mamma continua a farsi i muscoli
Quando l’impasto è pronto G. versa le mandorle un po’ per volta nel composto e la mamma le amalgama al resto dell’impasto usando il cucchiaio di legno e facendo attenzione ad amalgamarle in maniera uniforme nell’impasto.
Poi la mamma forma 3 filoncini con l’impasto sulla teglia alti 2 cm e largi massimo 5 cm. Per tenerli separati ed evitare che lievitando durante la cottura si attacchino l’un l’altro forma delle sponde tra i filoni piegando un po’ verso l’alto la carta forno.
Li cuociono a 180 gradi per 30 minuti
La mamma li toglie dal forno, li lascia raffreddare e li taglia leggermente in diagonale con un coltello affilato formando i biscotti dalla tipica forma. Insieme sistemano i biscotti sulla teglia da forno appoggiandoli piatti e li fanno dorare di nuovo in forno a 180 gradi per circa 10 minuti…circa dipende molto dal forno…comunque più sono dorati più sono duri
Si lasciano raffreddare e si possono poi conservare per parecchi giorni in una scatola di latta.
L’abbinamento con il vino è d’obbligo: vin santo toscano in cui inzupparli mentre la conversazione scorre piacevolmente