Voi cosa avreste fatto?
Opera terza di Ivano De Matteo, I nostri ragazzi indaga e giudica i diversi punti di vista di due famiglie borghesi travolti da un avvenimento tragico. La resa recitativa è lodevole, mentre quella filmica è deficitaria perché contaminata da pregiudizi con cui lo spettatore deve necessariamente confrontarsi.
Due fratelli dai caratteri diametralmente opposti (uno pediatra e l’altro avvocato) si incontrano ogni mese in un ristorante con le rispettive mogli, che non si sopportano. Il chirurgo ha un figlio (Michele), mentre l’avvocato ha una figlia (Benedetta) nata dal precedente matrimonio. I due ragazzi sono molto amici e una notte una telecamera di sicurezza riprende l’aggressione dei due a un senzatetto, che finisce in coma.
Già ne Gli equilibristi De Matteo aveva portato sullo schermo una vicenda verosimile portata alle sue estreme conseguenze (la difficile esistenza di un padre divorziato). Anche ne I nostri ragazzi la quiete familiare viene nuovamente stravolta da un fatto eccezionale, che attualmente ha trovato largo spazio nella cronaca italiana. L’unica diversità è rappresentata dalla provenienza dell’input; infatti se in Gli equilibristi l’elemento destabilizzante giungeva internamente, in I nostri ragazzi il fatto è “esterno” ed è pronto a esplodere e a travolgere i componenti della famiglia. Di conseguenza lo spettatore si trova di fronte a personaggi che devono gestire qualcosa di sconosciuto, di inspiegabile e che non hanno il tempo di metabolizzare.
Giocato sul ribaltamento dei punti di vista e su alcuni preconcetti, sui quali il film sviluppa le sue fondamenta (le due famiglie, seppur legate da un rapporto di sangue, paiono agli antipodi soprattutto dal punto di vista morale), I nostri ragazzi pone una domanda al pubblico in modo diretto e senza troppi giri di parole: voi come vi comportereste? Difatti l’atteggiamento amorale, a cui il fruitore seduto in sala è costretto ad assistere, è spregevole e può spaventare. Tuttavia proprio ai genitori viene chiesto di intervenire, di guardare in faccia la realtà e rispondere a tono. Ed è qui che De Matteo spiazza, probabilmente perché costretto a farlo, realizzando un coup du theatre che lascia interdetti e basiti. De Matteo ha la presunzione di permettersi di imboccare lo spettatore, di fargli ingerire un amaro boccone perfettamente confezionato e destinato alla società bene. Presunzione che però viene perpetrata attraverso isterismi inappropriati e una messinscena glaciale.
Tra spicci moralismi e amoralità, I nostri ragazzi mette in scena una vicenda interessante, ma raccontata nel modo sbagliato. Difatti la pellicola si preoccupa eccessivamente delle gigantesche conseguenze, dimenticandosi di soffermarsi sulla parte intima delle scelte e degli idealistici ribaltamenti. Nonostante ciò è proprio l’apporto attoriale di Gassman, Bobulova, Lo Cascio e Mezzogiorno a essere l’elemento più convincente; uno stilema che conferisce un tono più elevato alla vicenda, che si srotola progressivamente e trova nelle sequenze conclusive il punto più basso, perché (come sempre) portato alle estreme conseguenze.
Uscita al cinema: 5 settembre 2014
Voto: **1/2






