Oggi torniamo a parlare di teorie del complotto, tanto affascinanti quanto poco credibili. E, come dice qualche cospirazionista, la forza delle eminenze grigie che operano al di sopra delle leggi internazionali è proprio questa: l’incredulità delle masse.
Tutti voi avete sentito straparlare degli Illuminati, dei Templari, dei Massoni, della P2, della Trilaterale e di altri gruppi occulti di potere, citati nelle note trasmissioni televisive dedicate ai misteri. Ma chi può dire di conoscere gli inquietanti Nove Sconosciuti?
Essi fanno (farebbero) parte di una delle tante società segrete che dominano il mondo, tramando nell’ombra. Questa società in particolare ha origine nel III secolo a.C. Fu fondata da un imperatore indiano, Ashoka, che chiamò a sé dei grandi sapienti per controllare magia e conoscenza. Tutto ciò che studiarono fu catalogato in nove libri, che da allora si tramandano a nove sapienti, ritenuti i più potenti esseri umani al mondo.
La società segreta non è prettamente maligna (i seguaci della teosofia la reputano addirittura benigna), tuttavia i veri scopi dei Nove sono perlopiù imperscrutabili. Alcuni “esperti” ritengono che la società sia responsabile di alcuni progressi scientifici del genere umano, ma anche colpevole di averne insabbiati o ritardati altri.
I Nove Sconosciuti sono in parte nati da una finzione letteraria, ovvero l’omonimo romanzo (The Nine Unknow), opera dello scrittore fantasy Talbot Mundy. Da allora altri autori hanno rincarato la dose, aggiungendo dettagli su dettagli, quasi sempre inventati di sana pianta. Altri invece affermano che Mundy si ispirò a una storia reale, nascosta dietro la vicenda romanzata del suo libro. C’è anche chi, come Louis Pauwels e Jacques Bergier, autori del celeberrimo Il Mattino dei Maghi, sostiene la veridicità di quanto narrato da Mundy. Ossia spergiurano sulla reale esistenza dei Nove Sconosciuti, a loro dire già citati un diario andato perduto, redatto da un giudice francese di stanza a Tahiti.
Grazie al romanzo di Mundy conosciamo dunque quali sono i nove potenti libri custoditi da altrettanti custodi:
- Propaganda e guerra psicologica.
- Fisiologia, comprendente le istruzioni di come eseguire il “tocco della morte”.
- Microbiologia.
- Alchimia, compresa la trasmutazione dei metalli.
- Comunicazione, compresa la comunicazione con esseri extraterrestri.
- Gravitazione. Il Sesto libro era anche chiamato Vaimanika Sastra, contiene istruzioni per costruire un Vimana, oggetti che a volte vengono considerati come antichi Oggetti volanti non identificati.
- Cosmologia, la capacità di viaggiare ad altissima velocità nello spazio, viaggi nel tempo, e viaggi in universi paralleli.
- Luce, la capacità di incrementare e decrementare la velocità della luce, utilizzandola per dirigerla e concentrarla verso un obbiettivo a fini militari.
- Sociologia, comprese le regole sull’evoluzione delle società e di previsione della loro caduta.
I Nove Sconosciuti hanno condiviso molto raramente queste sapienze occulte col resto del mondo. Una delle poche figure storiche che avrebbe goduto di tale privilegio è Papa Silvestro II, Gerberto di Aurillac, non a caso detto “Il Papa Mago”. Grazie a questo indottrinamento il pontefice avrebbe ricevuto poteri sovrannaturali, nonché la capacità di forgiare un automa parlante, in grado di predirre il futuro. Le sue gesta, a cavallo tra storia, storia romanzata e pura invenzione, sono rimaste nell’immaginario collettivo fin dall’anno 1000.
Di Papa Silvestro II ho già parlato in questo post. Forse varrà la pena tornarci su un futuro.
I Nove sono più volte citati nella folle Trilogia degli Illuminati, di Robert Anton Wilson e Robert Shea, che vi consiglio di recuperare, se amate il complottismo e la bizarro fiction (che a quei tempi ancora non si chiamava così, per nostra fortuna). Perfino gli sceneggiatori del noto serial Heroes citano I Nove Sconosciuti come una delle fonti d’ispirazione per la storia del loro telefilm.
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