Magazine Società

"i numeri dell'universo": come potrebbe essere la realta' con costanti aventi valori diversi dall'abitudine?

Creato il 01 settembre 2015 da Alessandro @AleTrasforini

Cosa ne sarebbe del mondo e della nostra quotidianità qualora alcune leggi della fisica venissero più o meno parzialmente alterate e/o stravolte? Che ne potrebbe restare della forza di gravità qualora la costante g non fosse più pari al valore abitualmente conosciuto pari a 9.81 metri per secondo quadrato? Come si vivrebbe sul pianeta Terra?
Quali teorie e strade avrebbe perseguito la disciplina scientifica qualora altre costanti non avessero valori abitualmente conosciuti? Cosa ne sarebbe di un pianeta a gravità variabile? Cosa ne resterebbe di cerchi, circonferenze e geometrie varie qualora il celeberrimo pi greco avesse declinazione non simile al conosciuto 3.14?
L'importanza di alcune costanti è tanto celebre quanto, nei fatti, largamente sottovalutata internamente alle dinamiche di ogni giorno. Come potrebbe modificarsi la vita quotidiana qualora alcune dinamiche e parametri fossero fatti variare rispetto alle attuali abitudini?
Il pianeta Terra resterebbe quello che è o potrebbero verificarsi anche ingenti e/o non immaginabili cambiamenti qualora alcuni parametri caratterizzanti le sue dinamiche dovessero variare?
Le domande afferenti campi non ancora esplorati dalle scienze fisico-matematiche non si sprecano, in un contesto nel quale la parola chiave sembra essere ogni giorno di più ricerca.
Dietro e dentro a questi campi è opportuno muoversi, specialmente per capire soprattutto quali potrebbero essere le dinamiche anche extra-terrestri: quanto è oggi conosciuto in termini di spazio ed Universo? Cosa si è in grado di sapere di galassie, di pianeti lontani e di presunti esopianeti che potrebbero ospitare forme di vita anche intelligenti?
Quali i punti di forza e di debolezza rispetto alle relazioni che intercorrono fra queste vicende e la ricerca di costanti aventi valori differenti rispetto alle ' abitudini' terrestri?
A questa ed a molte altre domande cerca di rispondere l'opera " I numeri dell'Universo - Le costanti di natura e la Teoria del Tutto", scritto da John D.Barrow e pubblicato da Oscar Mondadori.
L'intento divulgativo e riflessivo dell'opera risulta chiaro sin dalle informazioni riportate in copertina esterna al testo:

"[...] I più recenti risultati della ricerca scientifica hanno portato all'identificazione di quei numeri misteriosi che stanno alla radice di tutti i fenomeni del mondo e ne determinano il ripetersi sempre uguale. Sono i numeri dell'Universo: quei valori che definiscono l'intensità della forza di gravità e del magnetismo, la velocità della luce o la massa delle più piccole particelle di materia.
In questo libro John D.Barrow ci conduce in un'emozionante esplorazione dei loro enigmi: perché hanno certi valori e non altri? Sono davvero 'costanti' oppure, come nuove ricerche sembrano dimostrare, evolvono nel tempo? [...] esistono altri universi governati da codici differenti da quelli a noi noti? Le costanti di natura sono allo stesso tempo l'espressione della nostra più vasta conoscenza e della nostra più profonda ignoranza del cosmo. Solo quando avremo chiarito il mistero che ancora le circonda, avremo davvero fatto luce sui suoi meccanismi più intimi. [...]"

Quando potrebbe essere fissata questa data? Tale incedere rappresenta un limite temporale qualificabile o solo asintoticamente raggiungibile? Quali potenzialità può avere il progresso scientifico internamente ai processi di indagine e ( ri)costruzione di un mondo maggiormente conosciuto in termini di minori ombre? Le potenziali risposte a domande simili passano ancora una volta attraverso quel processo ricollegabile alla tanto celebre quanto sottovalutata parola chiave, la ricerca:

"[...] Di recente, un'importante notizia circa le costanti di natura ha richiamato l'attenzione dei mezzi di comunicazione e proposto l'esigenza di una ricerca scientifica approfondita.
Tale notizia pone la questione in assoluto fondamentale: le costanti di natura sono in ultima analisi davvero costanti? Un nuovo metodo per valutare accuratamente le costanti di natura nel corso degli ultimi undici miliardi di anni di storia dell'Universo è stato messo a punto [...].
Esaminando le configurazioni atomiche codificate nella luce che ci giunge da quasar lontani possiamo apprendere che aspetto avevano gli atomi quando quella luce iniziò il suo viaggio miliardi di anni fa. Le costanti di natura sono state sempre uguali? La risposta [...] schiude nuove possibilità per quanto riguarda l'Universo e le leggi che lo governano. [...]"

I confini entro i quali ( cercare di) qualificare l'importanza delle potenzialità espresse od esprimibili in termini di cambiamento risultano essenziali da definire, specialmente per le pagine di un libro che deve essere giocoforza tanto sintetico quanto circoscritto nelle sue tematiche fondamentali.
A questo proposito, pertanto, l'opera in questione si muove su una serie di tratti fondamentali di seguito indicativamente richiamati:

  • Realtà vicina in termini di spazio e tempo, qualificando quanto rispetto alla realtà terrestre sia stato definito e determinato nel corso dei 'binari' storici fino ad oggi battuti;
  • Definizione e contestualizzazione rispetto a standard extra-umani da poter valutare, considerando l'evoluzione dei principi fisici per l'analisi e la comprensione di eventuali altri mondi ad oggi sconosciuti;
  • Ricerca di una Teoria del Tutto, grazie alla quale poter rendere più facilmente esprimibili (e quindi forse governabili?) alcuni fenomeni ad oggi quasi sconosciuti in termini precisi;
  • Sinfonie incompiute di scienziati e matematici, individuando i limiti strutturali che matematica e fisica hanno dimostrato possedere nel corso della storia relativamente alla descrizione specifica della realtà esterna (ed interna) all'essere umano;
  • Focus su biologia ed Universo, per comprendere quali possano essere i limiti e le potenzialità riscontrabili nell'indagine di un mondo tanto sterminato quanto sterminata appare l'ignoranza umana nei confronti della sua più intima e specifica decifrazione;
  • Evoluzione dei principi antropici e delle costanti capaci di definire la Storia fino ad oggi realizzatasi, inquadrando alcuni principi chiave nella definizione di un equilibrio tanto delicato quanto precario fra realtà e sue possibili interpretazioni storico-fisiche;
  • Esplorazione di nuove e differenti dimensioni, cercando di comprendere quali possibilità siano ancora oggi inesplorate nella descrizione del mondo circostante;
  • Potenzialità di poter arrivare al cielo, verso la potenzialità di comprendere altri mondi nel tentativo forse mai risolubile di rispondere il più razionalmente possibile ad alcuni immensi interrogativi.

Cosa potrebbe rimanerne di eventuali multiversi? Quali prospettive assegnare ad eventuali mondi senza ' fine'? Cosa potrebbe esserne della nostra fisica qualora alcune delle proprietà ad oggi ritenute eterne, indissolubili ed incrollabili potessero in qualche remota zona dell'Universo venire meno?
Per ulteriori e più approfondite risposte a queste e molt( issim)e altre domande, pertanto, si consiglia la possibilità di esplorare i mondi circostanti mediante la sola lente a disposizione dell'essere umano:

"[...] La professione del ricercatore deve tornare alla sua tradizione di ricerca per l'amore di scoprire nuove verità. Poiché in tutte le direzioni siamo circondati dall'ignoto e la vocazione dell'uomo di scienza è di spostare in avanti le frontiere della nostra conoscenza in tutte le direzioni, non solo in quelle che promettono più immediati compensi o applausi. [...]" (E. Fermi, att.)

Fare ricerca, appunto. Sempre con la stessa ed identica parola chiave precedentemente citata.



Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :