L’idea di eliminare la carta dei vini cartacea ed abbracciare la tecnologia mi frulla in testa da molto tempo e forse sono in vista della meta. La tecnologia avanza e ieri sfogliando la rivista Decanter di Marzo ho notato un’interessante articolo di Brian St Pierre che parla appunto della tecnologia applicata ai vini.
Il Rib Room a Londra una delle più reputate steakhouse britanniche ha introdotto la propria wine list, che conta 500 referenze, proprio su I Pad e comunque non è il solo.
Jon Berasategui, Chef Sommelier di Gordon Ramsay at Claridge’s a Londra, racconta che utilizzare il tablet non è più complicato di un telecomando e la ricerca di un vino è molto semplice perchè si possono utilizzare le caselle con le varietà, il paese, la regione: si tocca la Francia, poi Bordeaux ed appaiono tutti i vini della regione. Inoltre se si digita Petrus appaiono subito tutte le annate della celebre azienda bordolese, ricercare un vino prende al massimo due minuti. Jon racconta che ha anche delle wine list cartacee per aiutare i clienti che rimangono tradizionalisti, comunque il 99% dei clienti sono entusiasti della wine list digitale. Anche altri ristoranti famosi nel mondo come la French Laundry di Thomas Keller nella Napa Valley e Per Se a New York sono passati al digitale.
andres rosberg
Ronan Sayburn MS, Wine director del gruppo inglese Hotel du Vin, hotels inglesi dove il vino è re, dice che in questi ultimi tempi sta utilizzando l’Ipad più dell’apribottiglie!!! Stanno provando l’Ipad nel loro Hotel di Birmingham e circa il 90% dei clienti ha adorato la novità. Ci sono anche dei pareri contrastanti come alcuni sommeliers francesi che affermano che la Francia non è pronta a questa innovazione. Restando sulla Francia e su Parigi il mitico chef sommelier della Tour d’Argent, David Ridgway, ha qualche dubbio ma sta provando e testando anche lui l’I Pad. Alcuni come Christelle Guibert, Tasting Director per Decanter, afferma che la propria esperienza con le wine list digitali è stata una catastrofe: in un famoso wine bar di Barcellona , il Monvic, la famosa tablet è andata più volte in tilt e per quanto riguarda la ricerca di un vino era molto più facile trovare un Chateau Lafite che piuttosto vini meno conosciuti. C’è poi la schiera di sommeliers che sono contro questa tecnologia perchè dicono che il loro ruolo viene sminuito e forse sostituito dagli I Pads. Un’innovazione importante è stata creata da Andres Rosberg, il Presidente dell’Associazione dei Sommeliers d’Argentina, che ha creato una società che si chiama Entaste, wine management, che ha creato un programma per IPad molto valido.
Ho avuto l’occasione di vederlo e toccarlo proprio nei giorni scorsi, in occasione di un incontro a Montecarlo con uno dei soci. E’ fatto molto bene, è modulabile secondo le proprie esigenze e la propria lista dei vini ed inoltre non costa nulla!!! Come non costa niente? Si il programma viene dato gratuitamente, l’unico problema è una pubblicità di 5 secondi che appare ogni volta che si prende in mano il tablet. La pubblicità è anche modulabile secondo le proprie esigenze e convenienza, l’unico punto negativo è questo se si può dire negativo. Provandolo e riprovandolo poso assicurare che non è per niente fastidiosa anzi io vedo un molteplice utilizzo da parte di un grosso hotel oppure di una catena di hotels: si può promuovere il gruppo, un ristorante dell’Hotel, una serata particolare e via dicendo.
L’altro punto negativo potrebbe essere la scomparsa dei sommeliers. Con un sistema ricco di foto, info, video, etc etc ha ancora un senso il ruolo del sommeleir come lo intendiamo oggi? Io stesso sto ri-trasformando questo ruolo nell’hotel dove lavoro, dove prima c’era una brigata di sommeliers ora ci sono i Maitre d’Hotel con funzioni da Sommeliers. Io stesso sono stato trasformato in Restaurant Manager con funzioni da Chef Sommelier, anche se il job principale rimane la gestione del ristorante. Organizzo formazioni con i nostri fornitori per rendere i MdH sempre più preparati sull’argomento vino. Ecco cosa può significare l’avvento della wine list su IPad: la trasformazione, la polivalenza, la metamorfosi insomma chiamatela come volete ma andiamo verso un futuro dove la figura del sommelier sarà in simbiosi con altre figure della ristorazione. Con la riduzione dei consumi, delle vendite di vino nei ristoranti un sommelier può pagare il proprio stipendio e fornire profitti al proprietario del ristorante dove lavora? Oppure è meglio avere un Maitre d’Hotel o Chef de Rang che conosce bene i vini e può occuparsi di un tavolo dalla A alla Z? Grosso dilemma, ma io forse ho già deciso…..