Nel mondo globalizzato, le economie di tutti i paesi stanno disputando una gara che nel lungo termine potrebbe rivelarsi una corsa per la sopravvivenza tra popolazioni.
Alcune economie, piccole e povere, stanno correndo molto rapidamente, altre, grosse e ricche, stanno andando molto lentamente. Perciò chi corre più velocemente può vincere la gara soltanto se riesce anche a diventare grande almeno quanto i concorrenti più importanti.
Solitamente i paesi vengono classificati in base al loro PIL, pro capite o complessivo ("I 10 paesi più ricchi del mondo (2013)"), ma non in base al loro tasso di crescita.
Guardando alla classifica 2013 dei paesi per tasso di crescita del PIL (Prodotto Interno Lordo), redatta sui dati del Fondo Monetario Internazionale, l'economia mondiale assume sembianze del tutto inaspettate:
- Sudan del Sud: +32,1%
- Libia: +20,2%
- Sierra Leone: +17,1%
- Mongolia: +14%
- Paraguay: +11%
- Timor Est: +10%
- Iraq: +9%
- Panama: +9%
- Gambia: +8,9%
- Mozambico: +8,4%
E la Cina? Il gigante asiatico è soltanto al tredicesimo posto, con un tasso di crescita dell'8%.
Bisogna tenere però in considerazione la legge dei piccoli numeri per le economie in crescita. Infatti, escludendo la Cina tra le prime quaranta nazioni, le 39 economie a più rapida crescita hanno una dimensione media di 78 miliardi dollari, mentre le economie in crescita più lenta hanno un PIL medio di 470 miliardi dollari.
Qualcuno si potrebbe domandare come è posizionata l'Italia. Ebbene il nostro paese occupa una delle prime posizioni... purtroppo di un'altra classifica: quella dei paesi che crescono più lentamente, che presto pubblicheremo in un articolo in esclusiva per i lettori di questo blog.
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