Dei pani rituali sardi avevo sentito parlare, senza però avere mai approfondito l’argomento, ma sapevo che mi affascinavano perché visti un fotografia mi davano l’idea di essere un qualcosa di veramente straordinario.
Quando mi hanno proposto di partecipare il 23 aprile scorso, ad una conferenza con successivo laboratorio sui pani rituali sardi, a cura di Graziella Pisu, maestra nella tecnica del pane rituale, ho accettato con entusiasmo. Luogo d’incontro la Mediateca Santa Teresa, sede della Biblioteca Multimediale Interattiva, posta nel quartiere Brera, in via della Moscova, nel cuore di Milano.
In questi giorni, la Mediateca Santa Teresa, ha ospitato “Alimenta la mente: in forma di pane” una mostra in cui, in seguito ad una indagine sulle varie tipologie di pane italiano, ne sono state esposte alcune tra cui dei veri e propri capolavori di artigianato artistico di altissimo valore.
Ad organizzare tutto questo Susanna Vallebona fondatrice e direttrice di SBLU_spazioalbello un’Associazione Culturale senza fini di lucro, è la curatrice di questi eventi legati ai temi di Expo 2015.
A parlare del pane rituale sardo, Graziella Pisu, maestra nella tecnica del pane rituale, di Lanusei, una cittadina in provincia dell’Ogliasta, sulla costa medio orientale della Sardegna.
Quanto parla e racconta i pani lo fa con tanto amore e passione.
Dalle sue parole emerge la profonda conoscenza che ha per questo argomento ha parlato di antropologia, di storia, di arte, di simboli, di significati, di recupero, di tradizione del bello: il tutto volto a far conoscere le cose belle, a divulgarle per il piacere di condividerle.
Spiega che il pane nella tradizione sarda è da sempre considerato sia come elemento atto a sfamare le persone, che come elemento sacro, quindi: da indispensabile nella vita quotidiana diviene una autentica opera d’arte carica di significati rituali.
Dopo essere andata in pensione Graziella Pisu si è potuta dedicare ancor di più alla sua passione per i pani rituali sardi, ed illuminante per lei è stato l’incontro con l’antropologo abruzzese Alberto Mario Cirese , che nonostante le sue origini, è considerato il vero padre dei pani rituali sardi.
E lei donna innamorata della sua terra e delle sue tradizioni diffonde la cultura dei pani rituali sardi simili a dei pizzi che incantano per la ricchezza di particolari e cura con cui sono fatti.
Ascoltarla ti porta in un mondo lontano, da quello frenetico di Milano, la mia città, un mondo in cui si vive a dimensione d’uomo e dove i valori sono la terra e suoi frutti.
Un mondo a cui tutti dovremmo far ritorno…