Chi è di Cagliari ed era un adolescente negli anni settanta, conoscerà sicuramente il bar sede dei panini africani, sito in Via Cimarosa 15
Per noi ragazzi di allora era una delizia poterne gustare uno.
Con una mia amica, e con i soldi della paga settimanale, il sabato sera ci recavamo in questo locale, (oggi è un PUB) e ci regalavamo questo mitico panino.
Questi panini così particolari erano proprio di origine nord africana.
Infatti i proprietari del locale arrivavano dalla Tunisia e la signora, era l’unica in tutta la città a prepararli personalmente mentre il marito intratteneva i clienti in attesa suonando la tromba.
Anche se nel locale c’erano 20 persone in fila, non voleva l’aiuto di nessuno.
Ci si metteva pazientemente in fila e si aspettava il proprio turno.
Naturalmente la bontà di questo panino stava nella combinazione degli ingredienti e soprattutto nel rito che ne accompagnava la preparazione.
Veniamo al sodo.
Il panino innanzitutto era lungo e veniva riscaldato conficcato in barre di metallo bollenti per pochi secondi.
La signora in questione lo apriva e cominciava a prendere con le sue dita, gli ingredienti da varie ciotole che aveva davanti a se: uova sode, tonno, patate, pomodoro, e una piccantissima salsetta rossa.
Questo era il vero segreto!
Quando era il nostro turno, lei porgeva sempre la stessa domanda : “con o senza salsetta?
E noi in coro: “con salsetta!!!”
Quando lo addentavamo non capivamo più nulla.
Gustarselo fra una “crastulata” e l’altra era il passatempo dei nostri sabato sera.
Quest’oggi sono passata davanti a quel locale con mia figlia e le ho raccontato la storia dei panini africani e lei, dopo avermi ascoltato incuriosita mi ha detto come mai avessi tanto entusiasmo per dei panini e in fondo non avevano nulla di strano.
Mah! Sarà che non ne ho più mangiati buoni come quelli o sarà semplicemente che quegli anni non torneranno più?
Oggi quel locale, che ha cambiato gestione, si chiama Scipione – panini Africani.
fonte: musicamore blog