indire un referendum popolare d'indirizzo per scegliere la forma di Stato e di Governo e a delineare un percorso per una limitata riforma della seconda parte della Costituzione, riguardante la riduzione del numero di deputati, senatori e consiglieri regionali, la soppressione delle province, l'introduzione del referendum propositivo, l'incandidabilità delle persone condannate con sentenza definitiva, l'incremento delle garanzie costituzionali per le opposizioni parlamentari, la fissazione di un termine perentorio per l'esame dei ddl d'iniziativa popolare.
Il che, per chi volesse una spiegazione ulteriore, significa che i partiti, Pd, Pdl, Scelta Civica in testa, non vogliono, tra le altre cose:
- ridurre il numero di deputati, senatori e consiglieri regionali
- ridurre il numero delle province
- il referendum propositivo (ovvero la parola ai cittadini)
- l'incandidabilità di chi è condannato in via definitiva