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I pastelli incantati di Marco Mazzoni

Creato il 03 giugno 2013 da Almacattleya
Di solito quando si parla dei pastelli, vengono in mente appunto i colori pastello ovvero colori non intensi, leziosi, quasi da sfiorare il "carino". Allora i casi sono due: o Marco Mazzoni, nato nel 1982 a Tortona (Al), è un'eccezione oppure non conosciamo affatto le potenzialità dei colori pastello. Guardate questi suoi disegni e ditemi se sono leziosi.
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Un differente tipo di dolore, 2011
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Euphoria, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Sei secondi, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Apnea, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Seguire il sole, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Il mio Passato Porpora, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Ophelia, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Nubicuculia II, 2012(Nubicuculia è la città costruita dagli uccelli nel testo teatrale di Aristofane Gli Uccelli)
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Arcobaleno nero, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Bianco rumore, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Glossolalia (= parlare altre lingue insensate), 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Medusa, 2012
Anche laddove il pastello è un rosa tenue, non lascia mai spazio a un senso di leziosità ed è incredibile come il bianco e il nero qui siano colori assoluti, accecanti e penetranti.
Inoltre questo viso, chiaramente di donna, invaso da questi elementi naturali. Oppure non è invaso, ma solamente composto?
L'assenza degli occhi poi colpisce ed è strano come si possa intuire l'espressione.
Mi immagino questa creatura con uno sguardo sognante, uno di quelli che guardano lontano, verso l'infinito.
Oppure gli occhi possono essere rivolti verso se stessi e allora sembra di sprofondare negli abissi.

Guardando la sua opera completa, si può vedere come lo sguardo verso la natura comprenda anche le piccole creature e lui, con uno sguardo quasi da scienziato, le ritrae in un modo come se la natura avesse dato loro altre forme.
Ricreare la natura, reinventarle in un ibrido tra mondo animale e quello vegetale, come se queste creature appartenessero a un nuovo bestiario.
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
La Madre, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Il perdente, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
La volpe barbata, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Il Moralista, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
 Lo scoiattolo chimico, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Lo speranzoso, 2012
E poi ci sono quei disegni che mi sembrano delle vanitas, i memento mori, i "ricordati che devi morire", un argomento che vide nel  Seicento la sua massima fama.Servono a ricordare la caducità della vita e assomigliano tanto a nature morte solo che gli oggetti ripresi sono come fiori (anche appassiti), bolle di sapone, farfalle ovvero elementi effimeri accanto a teschi umani.Eppure, sempre tenendo conto del fattore ibrido, qui c'è una forza incredibile: gli oggetti non sono "appoggiati", vivono ancora ricordando che la morte è semplicemente una trasformazione della vita.
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Dévore, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
Dèvore II, 2012
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
AnimanerA, 2013
I pastelli incantati di Marco Mazzoni
My My Hey Hey, 2013
Onirici, inquietanti, mistici, assolutamente incantevoli.
un'altra sua intervista qui
Le immagini riportate le ho prese da qui dove ce ne sono tantissime altre, tutte da vedere. Ovviamente il copyright delle immagini va all'autore

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