Cosa leggerete questo weekend?
I PECCATI DELLA GEISHA DI KYOTO
Eric Le Nabour
Newton Compton
Trama
Kyoto, 1904. Dopo il misterioso assassinio dei suoi genitori, ricchi industriali della seta, la giovanissima Myako Matsuka viene posta sotto la tutela di suo fratello Naoki. Ma quando scoppia la guerra contro i russi e Naoki parte per il fronte, spetta a lei prendere le redini dell’impresa di famiglia. È allora che Myako scopre le orribili condizioni di lavoro degli operai e non esita a mettersi dalla loro parte, disobbedendo alle raccomandazioni di suo fratello. Fiera e indipendente, Myako dovrà però presto fare i conti con l’amore: quello torbido e incontrollabile che prova per Allan Pearson, un diplomatico inglese, e quello tenero e inconfessato che invece nutre per lei Martin Fallières, un giovane esiliato francese appassionato di stampe. Torturata dal desiderio di scoprire la verità sulla morte dei genitori, lacerata da passioni d’amore contrastanti e dall’impossibilità di conciliare il dovere che ha verso la famiglia con le aspirazioni di giustizia e libertà, Myako sarà costretta a compiere scelte dolorose che, inaspettatamente, riporteranno a galla gli spettri del passato.
Recensione
In quasi tutti i libri c’è il personaggio “cattivo”, ma in pochi libri ho trovato un individuo detestabile alla stregua di Allan Pearson, diplomatico inglese di cui Myako, la protagonista, si invaghisce. Ho trovato pregevole l’accostamento senza pregiudizi alle tradizioni giapponesi e agli usi degli abitanti. Il fine è mostrare una cultura molto diversa dalla nostra, soprattutto all’epoca delle vicende: pochi decenni dopo l’apertura del Giappone all’ Occidente – sull’argomento ho recensito L’ultima concubina, clicca qui.
La storia è lontanissima dal titolo: la protagonista non è una geisha ma un’artista. Il titolo originale è difatti La dame de Kyoto, ossia la signora, la donna di Kyoto. Un libro carino, non straordinario.
Un libro sulla vita delle geishe è Memorie di una geisha, che ho recensito qui.
Approfondimenti
Geisha
In Giappone, donna che esercita le arti della danza, del canto, della musica e della conversazione a scopo di intrattenimento nelle case da tè o in ricevimenti pubblici e privati. Il termine, di origine cinese, indica una persona dotata di qualità artistiche.
Tradizionalmente, e fino a tempi relativamente recenti, la geisha iniziava la propria formazione in apposite scuole all’età di sette anni, e una volta ritenuta abile nelle diverse arti veniva ceduta dai genitori a un proprietario di locale da tè presso il quale prestava la propria opera. Qui la ragazza serviva il tè secondo l’antico cerimoniale giapponese e intratteneva gli ospiti con canzoni, danze, recitazione di poesie e conversazione gradevole. Anticamente, la prassi voleva che le ragazze fossero vendute e che non potessero mai sciogliere il vincolo che le legava al proprietario se non contraendo matrimonio. Dopo la seconda guerra mondiale, la vendita delle figlie divenne illegale e la pratica scomparve; la professione di geisha esiste ancora oggi, ed è stata riconosciuta a livello sindacale.