Oggi ero a casa, in ferie. Ci obbligano a prendere cinque giorni di ferie entro marzo. Cost saving. Dicono. L'imposizione mi ha dato fastidio, io che faccio sempre tutta una tirata per avere tanti giorni in estate, scialacquarne cinque, a marzo ... Insomma, non vedo la cosa di buon umore.
Oggi però mi sono riposata, davvero. Ho lasciato Cigolino alla tata come ogni mattina, ho sistemato due cose (ma proprio due) in casa e sono andata a pranzo con due amiche. Sono tornata a casa con calma, sapendo di non avere particolari impegni. Ho respirato, ho sentito il profumo dei fiori gialli, ho camminato più lentamente, ho goduto di un po' di silenzio.
Sapevo Cigolino in buone mani, non mi sono sentita in colpa per non averlo tenuto con me e per qualche ora, da sola, sono stata proprio bene.
A pranzo c'era una mia ex collega. Lei ha realizzato quello che, credo, sia il sogno di molti, il mio senza dubbio. Ha dato le dimissioni, così, senza altra opportunità, "solo" perchè i ritmi d'azienda non potevano andare più d'accordo con i suoi ritmi di vita. E' uscita e ha cominciato a fare il lavoro per cui ha studiato, che è nelle sue corde. E non perchè l'avesse pianificato, ma perchè, una volta libera, le è proprio venuto incontro ciò che desiderava.
Io ascoltavo come i bimbi le fiabe, immaginando principi e principesse, cioè una vita tanto diversa da sembrare una favola.
Sarà perchè è un momento (lungo però) che so di essere a un bivio o comunque molto vicino: è qualcosa che piano piano matura dentro di me. E' l'esser mamma e sapere che vorresti un tempo diverso da dedicare a tuo figlio, ma anche, e soprattutto per la verità, la consapevolezza che è già da molto tempo che sono stanca di ciò che faccio, che non mi interessa sempre meno.
Ho un tempo comico per ragionar di ciò, considerata la contingenza storica.
Ma capita, no?, di avere pensieri che girano intorno quasi a disegnare l'idea giusta. O sono io?