1) negazione o rifiuto
2) rabbia
3) contrattazione o patteggiamento
4) depressione
5) accettazione.
Perché ve ne parlo? Perché questa progressione (che nel mio piccolo ho sperimentato aderente alla realtà) può costituire un'utile guida per i cambiamenti che si trovano a vivere i personaggi delle storie che creiamo. Come sappiamo, ogni protagonista si trova ad affrontare un percorso di cambiamento, un arco di trasformazione che va da una crisi iniziale a una soluzione finale, e questo arco può essere paragonato in certi casi (non in tutti, ovviamente) al viaggio interiore che viene compiuto secondo Elisabeth Kübler Ross.
Anche se questo modello in cinque fasi è nato per chi deve confrontarsi con la realtà della morte, può adattarsi a qualsiasi situazione dolorosa. Se ci riflettiamo un po', pensando a qualcosa di sgradevole con cui abbiamo dovuto relazionarci, ci renderemo conto che c'è sempre un momento iniziale di incredulità e negazione, uno di rabbia e frustrazione in cui ci sentiamo in rotta di collisione con tutto e tutti, uno in cui proviamo a razionalizzare e a patteggiare con gli altri o noi stessi, uno di abbattimento e, infine, un momento in cui accettiamo la realtà con tutte le sue conseguenze, in cui metabolizziamo i fatti e ripartiamo con un nuovo spirito.
A prescindere da quale sia l'evento che il nostro personaggio deve affrontare, insomma, possiamo provare a tracciare un percorso per la sua storia basandoci su queste cinque fasi. Vedrete che possono adattarsi a moltissime situazioni, come l'elaborazione di gravi problemi di salute, un amore finito, un fallimento personale, e così via, o anche a questioni meno drammatiche e dolorose.
Naturalmente ognuno ha poi il suo specifico modo per fronteggiare il dolore e, riportando la cosa al nostro personaggio, la personalità di ognuno determinerà comportamenti diversi, quindi in fondo questo è solo uno schema generale da adattare ai vari casi e temperamenti. Inoltre, l'ordine delle fasi non è necessariamente predefinito, ma molto variabile. C'è chi entra subito in depressione, chi vive soprattutto la fase della rabbia, e così via.
Nell'ambito del piccolo schermo, un esempio di questo modello si trova nella serie Dr. House, dove il protagonista si confronta nell'ultima stagione con la futura morte dell'amico in un doloroso processo di presa di coscienza.
E voi che ne pensate, credete sia possibile farsi guidare da queste cinque fasi? Le avete mai sperimentate in prima persona?
Anima di carta