“Dove Sile e Gagnan s’accompagna”.
Forse non tutti sanno o ricordano che il Sommo Poeta Dante Alighieri nel IX canto del Paradiso ha immortalato e reso universale Treviso proprio con questo famoso verso “là dove Sile e Cagnan s’accompagna” che sta a rappresentare il punto esatto dove i due fiumi della città si incrociano.
Partiamo proprio da questo omaggio del grande poeta fiorentino a Treviso per ricordare tutti i personaggi illustri che hanno dato lustro alla città distinguendosi non solo in Italia ma anche nel mondo.
Uomini che hanno scritto pagine fondamentali della storia italiana: scrittori e artisti, esploratori e sportivi, musicisti, religiosi e politici.
I nomi sono davvero tanti. Impossibile non citare per primo il grande Andrea Palladio.
Nato a Padova nel 1508, trova la sua patria di adozione a Vicenza, ma opera intensamente in tutto il Veneto e muore a Maser ( Tv). Oggi il genio creativo di Andrea Palladio è ampiamente riconosciuto a livello mondiale. Non c’è dubbio che egli sia considerato il più grande e innovativo architetto del suo secolo, e tra i più grandi di ogni tempo. Molte sue opere, intrise di un classicismo e di una purezza formale mai eguagliata, entrano di diritto nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità, come riconosciuto nel 1994 dall’Unesco.
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Il Giorgione. Poco o nulla si sa della vita di Giorgio da Castelfranco, detto Giorgione. Le date di nascita e di morte vengono tramandate dal Vasari, il quale descrive nelle sue “Vite” l’uomo, l’artista ed alcune caratteristiche della sua opera. Pare sia nato nel 1477, di certo si sa che fu una delle figure più significative e controverse del Rinascimento veneziano.
Famosissima è la sua opera “La Tempesta” .
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E’ il caso di dirlo, Treviso è proprio la patria di artisti e architetti. Oltre a Giorgione e Andrea Palladio, la nostra città ha dato i natali al maestro del neoclassicismo, Antonio Canova.
Canova nasce a Possagno, nel 1757. Tra i maggiori artisti del Neoclassicismo europeo, ebbe il favore dei papi e di Napoleone ed esercitò un grande ascendente sulla scultura del tempo. Possagno conserva la sua più grande opera, il maestoso Tempio, con il suo solenne ordine di colonne doriche, che fu voluto dall’artista come dono alla città natale e fu progettato come sintesi dell’architettura classica greca e romana. La prima pietra venne posta nel 1819 e nel 1832 il tempio venne completato. Nella imponente costruzione neoclassica, si distinguono tre elementi ispiratori:il colonnato dorico (che si richiama al Partenone di Atene), il corpo centrale (simile al Pantheon romano) e l’abside in posizione elevata come nelle antiche basiliche cristiane. In questo senso traduce le tre età della storia: la civiltà greca, quella latina e quella cristiana. All’interno, tra l’autoritratto, le Metope in gesso e una pala d’altare, sono conservate le spoglie dell’artista.
Nella Gipsoteca di Possagno sono conservati i gessi dell’artista, bozzetti in terracotta e dipinti.
Per rimanere nel campo delle arti, citiamo la mitica Eleonora Duse, una tra le più grandi attrici di tutti i tempi. Intensa e palpitante, schiva ma appassionata, esigente e rigorosa, si merita in vita il soprannome di ‘Divina’ e viene considerata un mito che, tra storia e leggenda, continua a vivere intatto ancora oggi. Nata nel 1858 a Vigevano, comincia la carriera di attrice molto presto. Rappresenta con la sua grande carica espressiva personaggi di Ibsen, Verga, Dumas e Gabriele D’Annunzio che a lei è legato con una intensa e travagliata storia d’amore a seguito della quale lei lascia per più di dieci anni il palcoscenico. Come poche altre è considerata una tra le massime attrici di ogni tempo, una figura di grande importanza nella vita teatrale dell’otto e novecento, specchio perfetto delle tensioni decadentistiche, del dolore e della saggezza mutuati dalle esperienze della vita. Si spegne a causa di una polmonite nel corso di una lunghissima tournée negli Stati Uniti, all’età di sessantacinque anni, il 21 aprile 1924. È sepolta ad Asolo, nell’intimo cimitero di Sant’Anna, una cittadina da lei amata profondamente, forse l’unico rifugio dei giorni meno infelici e travagliati della sua controversa esistenza.
Tina Anselmi
La notorietà di Tina Anselmi non deriva tanto dal contributo da lei personalmente dato alla Resistenza, quanto dall’attività politica da lei svolta nel dopoguerra. Eppure proprio la guerra partigiana ha determinato le sue scelte. Tina Anselmi, infatti, decise da che parte schierarsi quando, giovanissima, vide un gruppo di giovani partigiani portati al martirio dai fascisti. Divenne così staffetta della brigata autonoma “G.Battisti” e del Comando regionale del Corpo volontari della libertà. Nel 1944 si iscrisse alla DC, e non si era ancora laureata in lettere, partecipò attivamente alla vita del suo partito, non dimenticando mai le ragioni profonde della sua scelta antifascista.
Nel dopoguerra Tina Anselmi è stata via via dirigente sindacale, incaricata dei giovani nella DC, vice presidente dell’Unione europea femminile. Parlamentare dalla V alla X legislatura eletta nella Circoscrizione Venezia-Treviso, ha fatto parte delle Commissioni Lavoro e previdenza sociale, Igiene e sanità, Affari sociali, occupandosi molto dei problemi della famiglia e della donna. Ha inoltre presieduto per due volte la Commissione parlamentare d’inchiesta sulla Loggia P2. Tina Anselmi è stata tre volte sottosegretaria al Ministero del Lavoro e della Previdenza sociale, e ha retto una volta il ministero del Lavoro e due volte quello della Sanità.
Si è contraddistinto sempre nel variegato mondo artistico il grandissimo Francesco Tullio Altan
Nato il 30 settembre 1942 a Treviso, Altan è uno dei più noti fumettisti italiani. Cristoforo Colombo, Francesco d’Assisi, Sandokan, Fritz Melone, Cuori Pazzi sono alcuni dei suoi personaggi più famosi, ma quello che l’ha fatto conoscere in tutto il mondo è senza dubbio Pimpa, la cagnolina del Corriere dei Piccoli, protagonista di fumetti e filmati di animazione. Incontra e interpreta con il suo segno ironico e graffiante Gianni Rodari e Roberto Piumini e attraverso la sintesi di realismo magico coglie e attualizza il messaggio umano, sociale e ludico della loro scrittura. Il suo mondo è quello del disincanto e del pessimismo, la sua umanità è tanto piegata dalla mancanza di speranza da essere cinica e desolante. Con la sua opera rivela il grottesco della società, denuncia il cinismo del mondo degli adulti e la brutalità dei potenti.
Possiamo non citare il grande Alessandro del Piero? Veneto doc, nasce a Conegliano il 9 novembre 1974.
Attaccante della Juventus, vice-campione d’Europa al Campionato europeo di calcio 2000 e Campione del mondo con la
Nazionale nel 2006.
Nel 2004 è stato incluso nella FIFA 100, una lista dei 125 più grandi giocatori viventi redatta da Pelé e dalla FIFA in occasione delle celebrazioni del centenario della Federazione internazionale, ed è ancherisultato 49º nell’UEFA Golden Jubilee Poll, un sondaggio online condotto dalla UEFA per celebrare i migliori calciatori d’Europa dei cinquant’anni precedenti. Inoltre è stato incluso nella lista dei 50 candidati al Pallone d’oro sei volte, classificandosi quarto nel 1995 e nel 1996 .
Considerato tra i migliori talenti del calcio italiano, è stato inserito per tre anni consecutivi (1995-96, 1996-97, 1997-98) nella Squadra dell’Anno secondo l’associazione European Sports Magazines. L’Association of Football Statisticians’ (The AFS) classificando i Più grandi calciatori di sempre lo ha incluso al 60º posto. Nel 2000 è risultato essere il calciatore più pagato del mondo tra stipendio e introiti pubblicitari. Ha vestito 91 volte la maglia della Nazionale segnando 27 reti, miglior marcatore azzurro in attività e quarto di sempre, a pari merito con Roberto Baggio, rispetto al quale ha una media gol inferiore. Ha fatto parte della selezione che ha vinto il Mondiale di calcio disputatosi in Germania, realizzando una rete nella semifinale contro i tedeschi, padroni di casa, e segnando uno dei rigori decisivi per la conquista del titolo nella finale contro la Francia.
Pierre Cardin, il trevigiano dal nome francese è nato infatti a Sant’Andrea di Barbarana in provincia di Treviso.
Creatività, intuito, eleganza e tenacia. Sono le doti dello stilista Pierre Cardin, uno dei veneti più famosi al mondo, arrivato alla fama e ad un successo planetario a Parigi, fondatore di un vero impero nel campo della moda internazionale. La sua ‘Maison’, la ‘Maxim’s’, ha 900 licenze distribuite in 150 Paesi.
Il Gruppo opera anche in altri segmenti, come la valigeria ed il pret-à-porter, e genera un giro d’affari per oltre 20 mila miliardi di vecchie lire, con un indotto di 200 mila unità, sparse nel mondo. Cardin è stato il primo couturier, nel 1959, a proporre lo stile e la moda parigina in Giappone e i suoi marchi furono tra i primi dell’occidente ad essere addirittura apprezzati dal mercato cinese. Creativo e sensibile, ha sempre sostenuto che moda e cultura viaggiano di pari passo. Ha creduto nella forza espressiva dei giovani artisti e talenti, tanto da mettere a loro disposizione in Francia un castello-residenza trasformato in Centro di sperimentazione.
L’elenco dei personaggi illustri è lunghissimo. Chi manca secondo voi?