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Oggi voglio parlarvi della parte storicamente vera del nostro romanzo.
Nell’inverno del 1815 giunse veramente in visita a Mantova l’imperatore d’Austria Francesco I (Firenze, 12 febbraio 1768 – Vienna, 2 marzo 1835). Il suo regno fu segnato dalle guerre napoleoniche. La guerra della Terza coalizione (1805) vide la perdita del Lombardo-Veneto da parte dell’Austria a favore dell’impero francese. Poi fu costretto, pur di raggiungere la pace, a dare in matrimonio Bonaparte la figlia Maria Luisa, ma la pace durò solo fino al 1813 quando, dopo la disastrosa campagna di Russia, l’Austria ruppe l’alleanza con la Francia schierandosi con i precedenti alleati: Inghilterra, Prussia e Russia. Il Congresso di Vienna (1814) e la disfatta definitiva di Napoleone a Waterloo restituirono a Francesco I d’Austria gran parte dei territori perduti negli ultimi quindici anni.
La sua figura storica inscindibilmente legata al nome di Klemens von Metternich, che dal 1809 in avanti si trovò a ricoprire le più alte cariche dello stato e che esercitò di fatto il corrispondente potere politico, mentre l'imperatore pareva di gran lunga più interessato alla botanica che agli affari di stato, esercitando una funzione meramente rappresentativa dei suoi poteri.
Francesco I si sposò ben quattro volte, poiché sopravvisse alla sue prime tre mogli e tra i figli che ebbe dalla sua seconda consorte ci fu anche Francesco Carlo (1802-1878), arciduca, che sposò Sofia di Baviera dalla quale ebbe, fra gli altri, due figli divenuti poi imperatori: Francesco Giuseppe, imperatore d'Austria, marito della famosa Sissi e Massimiliano d'Asburgo, imperatore del Messico.
Quando venne in visita a Mantova nel 1815 Francesco I era ancora sposato con la sua terza moglie la cugina di primo grado Maria Ludovica Beatrice d'Asburgo-Este (Monza 1787- Verona 1816), figlia dello zio paterno Ferdinando d'Asburgo-Lorena, Governatore di Milano e di Maria Beatrice d'Este.
Anche la vita di Maria Ludovica era stata segnata dalle gesta di Napoleone, per cui provava un odio fin da quando, nel 1796 a causa dell’occupazione francese di Milano fu costretta a fuggire con la sua famiglia dall’unica casa che aveva mai conosciuto fino ad allora. La giovinetta visse dapprima in Milano e poi nella Villa Reale a Monza, che il padre, divenuto nel 1771, aveva fatto costruire nel 1777, prendendo a modello il castello di Schönbrunn. Ella venne cresciuta dalla madre e da una balia ed educatrice, che era stata inviata a Milano dalla nonna. La giovane crebbe bilingue, ma poiché madre ed educatrice parlavano con lei solo in lingua italiana, ella poté poi parlare con il futuro marito solo in uno stentato tedesco. Si trasferirono prima a Trieste, poi a Wiener Neustadt e infine nel 1803 a Vienna, nel palazzo Dietrichstein, sulla Minoritenplatz, e dove nel 1806 il padre morì, si dice di crepacuore perché non aveva più potuto rientrare in Milano.
Quando il 6 gennaio 1808 Maria Ludovica sposò l’Imperatore Francesco I, lui aveva ben venti anni più di lei e a Corte si sussurrava che egli avesse già fatto sua la cugina ben prima delle nozze in qualche boudoir di Schonbrunn. Beatrice infatti era una fanciulla affascinante, bionda, allegra di carattere e fisicamente delicata quanto lo stelo di un fiore. Fece subito amicizia con la figlia dell’Imperatore, Maria Luisa, cha allora aveva solo 4 anni meno di lei, e cioè diciotto.
Maria Ludovica si oppose strenuamente quando Francesco I decise di dare in sposa Maria Luisa a Napoleone, ma senza successo dato che l'Austria non era nella condizione di poter rifiutare l'offerta dell'imperatore francese. Maria Ludovica avrebbe inoltre voluto che la figliastra sposasse suo fratello Francesco, futuro duca di Modena.
Matrigna e figliastra poterono di nuovo riabbracciarsi il 21 maggio 1814 a Sieghartskirchen, vicino Vienna, allorché Maria Luisa fece ritorno, col figlio avuto da Napoleone, in Francia. La definitiva caduta del generale a Waterloo il 18 giugno 1815 segnò la fine delle preoccupazioni degli Asburgo e di Maria Ludovica.
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