La Commissione Europea sui Perturbatori Endocrini ha catalogato, a partire dal 2000, 575 sostanze ritenute potenzialmente a rischio sulla base degli studi effettuati fino a quel momento e alla letteratura scientifica più accreditata in materia.
Le analisi su tali elementi si sono svolte in più fasi e solo nel 2007 si è potuto ottenere uno screening di tutte le sostanze analizzate.
COME SONO STATE CLASSIFICATE LE SOSTANZE?
Sulla base dei risultati ottenuti dalle analisi effettuate su organismi intatti e in vitro è stata fatta una suddivisione di tali sostanze in tre categorie così suddivise:
Categoria 1: Vi è almeno uno studio effettuato su un organismo intatto che ha fornito prove sulla capacità di interferenza della sostanza con il sistema endocrino. A tale categoria appartengono 194 elementi.
Categoria 2: Potenziale perturbatore endocrino. Le prove in-vitro hanno indicato per tali sostanze un probabile effetto di interferenza sul sistema endocrino. A tale categoria appartengono 125 elementi.
Categoria 3: Non vi sono dati scientifici per l’inclusione di tali elementi nelle precedenti categorie. A tale categoria appartengono 109 elementi.
Vi sono infine 147 elementi non valutati.
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QUALI SONO QUESTE SOSTANZE?
Naturalmente si tratta dell’aspetto più rilevante. Dove possiamo trovare tali sostanze e come facciamo a individuarle?
Come abbiamo visto solo le sostanze appartenenti alla Categoria 1 sono 194 ed elencarle tutte sarebbe impossibile (ma qui potete trovare l’elenco completo). Possiamo però suddividerle per gruppi omogenei sulla base delle loro funzioni e dunque indicare i principali elementi che fanno parte di tale gruppo.
Molte di tali sostanze sono presenti nei pesticidi, alcune negli additivi per la realizzazione di plastiche, altri sono presenti nei prodotti cosmetici.
Vediamo dunque quali sono le sostanze presenti nella sola Categoria 1 (quella cioè per la quale vi sono ragionevoli certezze che possano interferire sul sistema endocrino).
Lo studio effettuato dalla Commissione Europea suddivide le sostanze presenti nella CATEGORIA 1 in tre gruppi: forte preoccupazione, media preoccupazione e bassa preoccupazione.
Vediamo cosa è presente nella categoria 1 a forte preoccupazione.
CATEGORIA 1 – FORTE PREOCCUPAZIONE
PESTICIDI, INSETTICIDI, FUNGICIDI, DISERBANTI, ETC
- Clordano, clordecone, mirex, toxafene, trifenilstagno, lindano, HCB (esaclorobenzene), acetochlor, alaclor, maneb, tiram, metam natrium, zineb, vinclozolin, atrazina, Tri-n-propyltin, tributilstagno, linuron, DDT (non più utilizzato in Europa), bifentrin, cialotrina, deltametrina, resmetrin (non autorizzato in Italia), carbaryl (pesticida del cotone), lindano (HCH), fenarimol, mancozeb, metiram, methoxychlor, metribuzin, p-Benzylphenol, pentaclorobenzene (non più in commercio), pentaclorofenolo, procimidone, trifuralin, Dichloroaniline.
OGGETTI IN PLASTICA
- FTALATI - BBP (butilbenzilftalato), DBP (dibutilftalato) e DEHP (di (2-etilexil) ftalato), DCHP (dicicloesil ftalato ) : Plastificanti ed ammorbidenti della plastica, in particolare del PVC . Dal 1999 il BBP, il DBP ed il DEHP non possono più essere utilizzati in Europa nella fabbricazione di articoli per bambini che possono essere messi in bocca. Dal 2007 tali ftalati non possono più essere utilizzati anche nei giocattoli per bambini. Sono invece ancora utilizzati nei materiali per l’impacchettamento del cibo oppure nelle capsule dei medicinali (pillole) resistenti agli acidi dello stomaco. Torneremo a parlare di ftalati in un altro post.
- BISFENOLO A: di recente il Bisfenolo A è stato conosciuto dal grande pubblico per il suo utilizzo nei biberon per bambini, il Bisfenolo A è infatti utilizzato principalmente nella produzione di plastiche. Il 25/11/2010 l’Europa ha messo al bando i biberon con bisfenolo. La decisione è stata presa dai rappresentanti dei 27 paesi Ue dopo un lungo negoziato. La produzione di biberon con bisfenolo A è stata dunque vietata a partire dal primo marzo 2011, mentre la loro commercializzazione e importazione è vietata a partire dal 1 giugno 2011. Un altro uso del bisfenolo A è nelle otturazioni dentali dei bambini.
- Stirene: utilizzato nella produzione di alcune plastiche come ad es il polistirene (o polistirolo) nonché nei polimeri in polistirene utilizzati per hobbies e artigianato. Un altro uso è quello dei contenitori per cibo.
- Epicloridrina: utilizzato come stabilizzante nelle plastiche, solvente in vernici, colle e smalti per unghie, nella preparazione di resine epossidiche e come insetticida.
- Ottifenolo: utilizzato come surfattante e nei prodotti plastici
- Policlorobifenili o PCB: si tratta di un gruppo di composti chimici in passato ampiamente utilizzati per i materiali elettrici ed oggi sono severamente vietati, ma si trovano ancora ampiamente nell’ambiente
COSMETICI
- DEP (dietilftalato) : DEP è l’unico ftalato impiegato nei cosmetici venduti in Europa ed inoltre aggiunto in piccole quantità ai prodotti cosmentici con lo scopo di rendere amaro e, quindi imbevibile, l’alcool etilico eventualmente presente nella composizione del prodotto
- Benzofenone 2 : utilizzato come schermo UV nei solari
- Diidrossibenzofenone: utilizzato come schermo UV nei solari
- 3-benzilidene canfora: utilizzato come schermo UV nei solari
- BHA ed E320 (butilidrossianisolo) utilizzato come antiossidante e conservante nei cosmetici e nel cibo. Vengono utilizzate le seguenti sigle per identificarlo: BHA per i cosmetici ed E320 quando è sottoforma di conservante per il cibo
- 4-Metilbenzilidene Canfora: utilizzato come schermo UV nei solari
- 2-etilesil-4-Metossicinnamato: utilizzato come schermo UV nei solari
- 4,4’-bisfenolo: utilizzato come conservante, disinfettante, antiossidante, profumo e filtro UV in cosmetica
- Cyclotetrasiloxane: emolliente, solvente in ambito cosmetico, ma ha anche numerose altre applicazioni
- Resorcinolo: antisettico e antimicotico utilizzato nei prodotti cosmetici (ad es. per il peeling) nonché nella fabbricazione di coloranti, prodotti farmaceutici
- 4-isooctilfenolo 4-octilfenolo sono usati come materia prima nella produzione di esempio tensioattivi, detergenti e agenti bagnanti
- ketoconazolo viene utilizzato come un farmaco antifungino e usato come uno shampoo, compressa, o crema.
ALTRE SOSTANZE
- Nonilfenolo e Nonylphenolethoxylate: utilizzati come detergenti e stabilizzanti per una vasta gamma di applicazioni, dalla pelle, al tessile all’industria dei polimeri e nelle vernici
- IPA, PCB PCT: sono presenti nei combustibili fossili e si formano non intenzionalmente durante il processo di combustione
- PHDD/ PHDF: si formano durante la combustione, nel corso di diversi processi industriali e di produzione di sostanze chimiche, compresi alogenati ritardanti di fiamma, pesticidi e solventi
- Triclorobenzene : è utilizzato come additivo nei coloranti, fluidi dielettrici, oli lubrificanti, i mezzi di trasferimento di calore e come solvente sgrassante
- Diphenylhexamethylcyclotetrasiloxane : utilizzato per vari scopi ad esempio nelle protesi mammarie e nel grasso per cuscinetti
Nella CATEGORIA 1 sono presenti anche sostane a MEDIA PREOCCUPAZIONE che vedremo nel prossimo post, molte delle quali utilizzate in cosmetica, anche in prodotti per bambini.
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